Oasis n. 29, A scuola d'Islam

Settembre 2019 (edizione italiana)
Publisher:
Year:
2019
ISBN:
9788829704439
DRM:
Adobe
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Description

OASIS è una rivista transdisciplinare di informazione culturale aperta a contributi di cattolici e non cattolici. EDITORIALE -- Formare teste, non gendarmi - Michele Brignone TEMI -- La formazione dei nuovi imam in Marocco - Salim Hmimnat -- La riforma dei manuali di al-Azhar: una questione politica - Ahmad Wagih -- Imparare l’Islam sui banchi di scuola - Ignazio de Francesco -- La realtà divina, scopo del cammino sufi - Alexandre Papas -- Un metodo profetico per educare la umma - Youssef Mounsif -- Passato e presente delle scuole religiose sciite - Alessandro Cancian -- Le Facoltà islamiche dei Balcani: un modello per l’Europa? - Enes Karić CLASSICI -- Non è vera scienza se non è aperta a Dio - Michele Brignone -- La rinascita dell’Islam comincia nelle università - Ismā‘īl al-Fārūqī REPORTAGE -- Viaggio alla scoperta della madrasa - Baptiste Brodard RECENSIONI -- L’università che vuol formare un esercito di predicatori - Michele Brignone -- Donne in cerca del “vero” Islam - Chiara Pellegrino -- La vocazione missionaria del buon musulmano - Gabriele Maria Masi -- La sura della Caverna, simbolo del percorso sufi - Viviana Schiavo -- Padri alle prese col mal di vivere dei figli - Emma Neri


Note biografiche

OASIS nasce nel 2004 a Venezia, da un'intuizione del Cardinal Angelo Scola, per promuovere la reciproca conoscenza e l’incontro tra il mondo occidentale e quello a maggioranza musulmana. La Fondazione studia l’interazione tra cristiani e musulmani e le modalità con cui essi interpretano le rispettive fedi nell'attuale fase di mescolanza dei popoli, “meticciato di civiltà e di culture”, partendo dalla vita delle comunità cristiane orientali. Tale processo storico è inedito nelle sue dimensioni e inarrestabile nella sua dinamica e chiede di essere orientato verso stili di vita buona personale e comunitaria. Per OASIS il dialogo interreligioso passa attraverso il dialogo interculturale perché l’esperienza religiosa è vissuta e sempre si esprime culturalmente: a livello teologico e spirituale, ma anche politico, economico e sociale. Punto di forza della Fondazione è l’ampia rete di persone che collaborano a livello internazionale per la riuscita del progetto.


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