Troppa religione o troppo poca?

Cristiani e musulmani alla prova della secolarizzazione
Editore:
Anno:
2016
ISBN:
9788831740135
DRM:
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Description

Non si può parlare di Cristianesimo o Islam oggi senza considerare un terzo elemento: la cornice secolare. Nel mondo islamico la tendenza secolare, per quanto generalmente implicita, tocca gli stili di vita e in molti casi anche gli assetti statuali. Il fondamentalismo stesso, violento e non-violento, reagisce a un pericolo di secolarizzazione percepito come reale. In realtà però ne resta contaminato, mutuando dalla modernità non solo strumenti tecnici, ma anche categorie di pensiero. In Occidente il processo di secolarizzazione, iniziato all’interno della Cristianità medievale, conduce oggi a un pluralismo religioso e a una personalizzazione della fede che investe anche gli immigrati ed è il retroterra di diversi casi di conversione. La pluralità dei modi del credere assume un significato teologico e richiede nuovi assetti giuridici e societari. Muovendosi tra mondo arabo e Occidente, il volume si propone di seguire il processo di secolarizzazione in tutte le sue metamorfosi, comprese le forme inedite che essa assume nel contatto con le società islamiche. Perché senza secolarizzazione, il jihadismo resta incomprensibile. INDICE Introduzione di Giovanni Salmeri -- Jean Duchesne, Il secolarismo, eresia cristiana -- Marco Demichelis, Dove vanno le società musulmane? Islamizzare la secolarizzazione per laicizzare l’Islam -- Michele Brignone e Martino Diez, Stato religioso vs. Stato laico: un dibattito arabo -- Ines Peta, L’islamizzazione del secolare nel linguaggio politico di Rashid al-Ghannoushi -- Hassan Rachik, La secolarizzazione “implicita” dello Stato moderno: il caso Marocco -- Maurizio Ambrosini, Religioni in migrazione -- Carlo Nardella, Religione di mercato in un’epoca di post-secolarizzazione -- Caterina Roggero, Parabole di conversione. Viaggio insolito attraverso la secolarizzazione -- Viviana Premazzi, Secolarizzazione e nuove forme di protagonismo nella seconda generazione musulmana in Italia -- Stella Coglievina, Quando la laïcité non basta più. Un modello di Stato secolare e le sue scelte -- Francesca Peruzzotti, L’epoca secolare: fedeltà al vangelo e dedizione alla storia. Hans Urs von Balthasar e Christoph Theobald -- Paolo Monti, Secolarizzazione e pluralismo. I modi di credere come problema etico


Biographical notes

Martino Diez è direttore scientifico della Fondazione Internazionale Oasis dal gennaio 2009. Laureato in Lingue e Civiltà Orientali, ha conseguito nel 2007 il dottorato di Ricerca in Studi Orientali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia con una tesi dal titolo La rappresentazione del potere nell’Islam medievale. Il caso delle Sayfiyyāt di Abū ’ṭ-Ṭayyib al-Mutanabbī. Dal 2008 è docente a contratto di lingua araba presso l’Università Cattolica di Milano ed è stato docente incaricato presso lo Studium Generale Marcianum di Venezia. Tra le sue pubblicazioni: Introduzione alla lingua araba. Origini, storia e attualità, Vita e Pensiero, Milano 2012, Abû l-‘Alâ’ al-Ma‘arrî, L’epistola del perdono. Il viaggio nell’Aldilà, Einaudi, Torino 2011, Abû t-Tayyib al-Mutanabbî, L’emiro e il suo profeta. Odi in onore di Sayf ad-Dawla al-Hamdani, Ariele, Milano 2009 e Georges Anawati, L’ultimo dialogo. La mia vita incontro all’Islam, Marcianum Press, Venezia 2010. Ha inoltre collaborato alla revisione della traduzione araba delle catechesi di Benedetto XVI su San Paolo (Bûlus ar-Rasûl, al-Maktaba al-Bûlusiyya / Marcianum Press, Jounieh – Venezia 2010) e sulla preghiera (Rabbi, ‘allim-nâ an-nusallî, al-Maktaba al-Bûlusiyya / Marcianum Press, Jounieh – Venezia 2012). Lavora in Oasis dal 2004.
Ines Peta è laureata in Lingue e Letterature straniere presso l’Università di Napoli “L’Orientale”. Ha tradotto il libro Le meraviglie del cuore di Abu Ḥāmid al-Ġazālī (Leone Verde, Torino 2006). Nel 2010 ha conseguito il doppio titolo di dottore di ricerca in Filosofia, scienze e cultura dell’età tardo-antica, medievale ed umanistica e di Docteur ès lettres-philosophie in seguito ad una co-tutela tra l’Università degli Studi di Salerno e l’Université de Saint-Joseph di Beirut. Ha pubblicato la monografia Il Radd pseudo-ġazāliano: Paternità, Contenuti, Traduzione (OSM, Palermo 2013). È stata docente di Lingua araba presso l’Università degli Studi di Palermo e l’Officina di Studi Medievali. Attualmente insegna presso l’Università Cattolica di Milano e collabora con diverse scuole di lingue.
Caterina Roggero, dottore di ricerca in Storia Internazionale e cultrice della materia in Storia e Istituzioni dell’Africa presso l’Università degli Studi di Milano, si occupa di storia e attualità nordafricane e di relazioni euro-mediterranee, collaborando con istituti di ricerca e riviste scientifiche. Ha pubblicato per Mimesis (2012), L’Algeria e il Maghreb. La guerra di liberazione e l’unità regionale, tradotto anche in francese (L’Algérie au Maghreb. La guerre de libération et l’unité régionale, Mimesis-France, Paris 2013). Di prossima uscita un suo testo di sintesi storiografica sulla storia del Nord Africa contemporaneo.
Viviana Premazzi nel 2013 ha conseguito il dottorato di ricerca in Sociologia presso la Graduate School in Social, Economic and Political Sciences dell’Università degli Studi di Milano con una tesi dal titolo “Transnational actors or just spectators? How the media affect second generations’ relationships with the country of origin? Egyptians in Italy”. Laureata in Scienze Politiche nel 2005 presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi sulla teologia femminista della liberazione in Brasile, nel 2006 ha conseguito il master in “Gestione dei conflitti interculturali ed interreligiosi” presso l’Università di Pisa con una tesi sul ruolo delle donne afgane nel processo di riconciliazione postbellica. Dal 2008 è ricercatrice presso il Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione (FIERI) di Torino e dal 2013 redattrice regionale per il Piemonte del Rapporto Immigrazione di Caritas/Migrantes. Ha lavorato come consulente per Banca Mondiale, per l’Organizzazione Mondiale delle Migrazioni – Ufficio Regionale Medio Oriente e Nord Africa, per lo United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute (UNICRI), per la Commissione Ecumenismo e Dialogo Interreligioso della Diocesi di Milano e per altre organizzazioni nazionali e internazionali.
Stella Coglievina è assegnista di ricerca in diritto ecclesiastico e canonico nel Dipartimento di Diritto, Economia e Culture dell’Università degli Studi dell’Insubria (Como-Varese). Ha conseguito il dottorato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed è stata visiting researcher presso il King’s College di Londra, il CNRS di Strasburgo e l’Università di Alcalá de Henares (Madrid). Il suo tema principale di ricerca è quello dei divieti di discriminazione religiosa, sul quale ha pubblicato il volume Diritto antidiscriminatorio e religione. Uguaglianza, diversità e libertà religiosa in Italia, Francia e Regno Unito (2013). È membro dei centri di ricerca REDESM (Religioni, Diritti ed Economie nello Spazio Mediterraneo) e FIDR (Forum internazionale Democrazia e Religioni) e della redazione di OLIR.it (Osservatorio delle libertà e istituzioni religiose).
Nata nel 1984 a Somma Lombardo dove ancora risiede. La sua formazione comprende gli studi filosofici presso l’Università Statale di Milano, conclusi con una tesi sull’umano possibile nel pensiero di Jean-Luc Marion e quelli teologici, che si sono compiuti con il conseguimento della licenza in Teologia Fondamentale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, avendo approfondito la relazione tra fenomenologia ed ermeneutica a proposito dell’atto di lettura, accostando Chrétien, Marion, Heidegger. I suoi ambiti di ricerca incontrano la fenomenologia e la sua prosecuzione in area francese, con particolare attenzione alle indagini relative al tema storico ed escatologico e all’intersecarsi tra filosofia e teologia. Contemporaneamente all’impegno di ricerca è docente di religione cattolica presso il Liceo Classico e Linguistico Daniele Crespi di Busto Arsizio e cultrice della materia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Paolo Monti (1978) è Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il suo lavoro scientifico si sviluppa nell’area dei rapporti fra etica, religioni e sfera pubblica. È stato Visiting Researcher presso la Notre Dame University fra il 2004 e e il 2006 e presso il Department of Bioethics of the NIH nel 2009. In Italia ha svolto attività di ricerca anche presso la Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e presso ASSET – Studium Generale Marcianum di Venezia. Presso l’Università Cattolica di Milano svolge attività didattica in collaborazione con la cattedra di Filosofia Morale e con i corsi di Introduzione alla Teologia. Ha pubblicato il volume Geografie della ragione (2008) e ha recentemente curato i volumi Le parole della vita pubblica (2012, con Stefano Stortone) e Democrazia inquieta. Popoli, religioni e partiti fra Oriente e Occidente (2014)
OASIS nasce nel 2004 a Venezia, da un'intuizione del Cardinal Angelo Scola, per promuovere la reciproca conoscenza e l’incontro tra il mondo occidentale e quello a maggioranza musulmana. La Fondazione studia l’interazione tra cristiani e musulmani e le modalità con cui essi interpretano le rispettive fedi nell'attuale fase di mescolanza dei popoli, “meticciato di civiltà e di culture”, partendo dalla vita delle comunità cristiane orientali. Tale processo storico è inedito nelle sue dimensioni e inarrestabile nella sua dinamica e chiede di essere orientato verso stili di vita buona personale e comunitaria. Per OASIS il dialogo interreligioso passa attraverso il dialogo interculturale perché l’esperienza religiosa è vissuta e sempre si esprime culturalmente: a livello teologico e spirituale, ma anche politico, economico e sociale. Punto di forza della Fondazione è l’ampia rete di persone che collaborano a livello internazionale per la riuscita del progetto.

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