L'uomo che guardava attraverso i volti

Editore:
Anno:
2022
Numero pagine:
320
ISBN:
9788833575872
DRM:
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Layout:
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Description

Un libro visionario, delicato, filosofico e tenero, arricchito dalla presenza di Eric-Emmanuel Schmitt in quanto personaggio del suo stesso romanzo. Un libro che fa riflettere, commuove e ci dà una visione diversa della violenza e del terrorismo che stanno funestando la nostra epoca.

Augustin Trolliet, orfano dalla nascita, lavora come stagista non retribuito al giornale Demain di Charleroi, operosa città del Belgio. Una vita decisamente misera, quasi da barbone, che però subisce un’impennata quando Augustin si ritrova casualmente a essere testimone di un feroce attentato terroristico. Al giornale le sue quotazioni salgono, ma la sua presenza sul luogo dell’esplosione e il fatto che sia l’unico ad aver visto in faccia il terrorista suscitano i sospetti del commissario Terletti, che comincia a rendergli la vita impossibile. Augustin ha un’altra prerogativa: vede i morti che per qualche motivo sono rimasti legati a certi vivi. Mandato dal giornale a intervistare il celebre scrittore Schmitt sulla recente ondata di violenza terroristica, Augustin e il romanziere parlano invece dello strano dono del giovane. Augustin vede intorno a Schmitt una folla di morti che accompagnano e ispirano lo scrittore: morti eccellenti come Mozart, Diderot o Molière. Schmitt è sbigottito e affascinato e propone al giovane un viaggio con l’ayahuasca, miscela sciamanica di piante allucinogene, con il preciso intento di incontrare Dio... È solo l’inizio di una vicenda, oscillante tra il metafisico e l’indagine poliziesca, che dopo continui colpi di scena porterà a un finale del tutto inaspettato.


Biographical notes

Eric-Emmanuel Schmitt, membro dell’Académie Goncourt, è nato a Sainte-Foy-lès-Lyon nel 1960. Come autore teatrale ha scritto numerose opere rappresentate in tutto il mondo. I suoi romanzi sono tradotti in molte lingue. Le Edizioni E/O hanno pubblicato Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, Odette Toulemonde e Piccoli crimini coniugali, da cui sono stati tratti dei film, Milarepa, La parte dell’altro, La mia storia con Mozart, Quando ero un’opera d’arte, La rivale. Un racconto su Maria Callas, La sognatrice di Ostenda, Il visitatore, Il lottatore di sumo che non diventava grosso, Ulisse da Baghdad, La scuola degli egoisti, Concerto in memoria di un angelo, per il quale ha ricevuto il prestigioso premio Goncourt per il racconto, Quando penso che Beethoven è morto mentre tanti cretini ancora vivono..., La donna allo specchio, I dieci figli che la signora Ming non ha mai avuto, L’amore invisibile, La giostra del piacere, Elisir d’amore, Veleno d’amore, La notte di fuoco e La vendetta del perdono.
Alberto Bracci Testasecca, Sagittario ascendente Acquario, è nato a Roma nel 1954 da genitori toscani, e attualmente vive tra Roma e Montepulciano. Dopo i più svariati mestieri, che spaziano da lavoratore di circo in Messico, a tour leader di viaggi avventura in Africa, a organizzatore di eventi culturali in India, a manager di servizi museali in Italia, nel 1999 si affaccia al mondo letterario come traduttore. Tra gli autori stranieri ai quali ha dato una voce italiana ricordiamo Eric-Emmanuel Schmitt, Laurence Cossé, John Pilger, Jane Gardam, David Foenkinos, Jean-Christophe Rufin, Jérôme Ferrari. Collabora saltuariamente alla rivista Limes. Il suo debutto come scrittore avviene nel 2007 con il romanzo Il treno (Edizioni E/O) a cui è seguito, nel 2010, Volevo essere Moccia (Edizioni La Lepre).

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