La galassia fondamentalista
Tra jihad armato e partecipazione politica
Autore:
Editore:
Anno:
2015
Numero pagine:
144
ISBN:
9788831740050
DRM:
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Layout:
Reflowable
Description
Nell'epoca di ISIS, termini come fondamentalismo, jihad e islamismo sono ormai entrati a far parte del vocabolario di tutti i giorni. Ma che cosa significano? Da dove originano? Quanto in essi è utopia religiosa e quanto progetto politico? Che posto vi occupa la pratica della violenza? Il volume, frutto di un lavoro inter-disciplinare in cui s'intrecciano islamologia, scienze politiche, filosofia e sociologia, definisce prima di tutto i termini della questione: violenza politica e convivenza civile; fondamentalismo islamico; jihad. Nella seconda parte presenta il rapporto che i movimenti islamisti hanno stabilito con lo Stato moderno in Medio Oriente, tra contestazione armata e partecipazione politica, prima e dopo le rivoluzioni arabe del 2011. Infine viene studiata l'evoluzione del jihadismo contemporaneo, da al-Qaida a ISIS, nelle sue dimensioni operazionali e comunicative, con una speciale attenzione al fenomeno in Italia, alle risposte delle comunità islamiche autoctone e a possibili percorsi di de-radicalizzazione. Una guida per comprendere, con rigore ma senza tecnicismi, un fenomeno che scuote e interpella mondo islamico e occidente. INDICE Introduzione di Andrea Plebani Il richiamo del fondamento -- Paolo Monti, La violenza nel fondamento? Prospettive filosofiche sull’ambigua radice della convivenza civile -- Paolo Maggiolini, Il fondamentalismo islamico: mille volti che guardano un’unica verità -- Ines Peta, Alle fonti del jihad: guerra santa o sforzo pacifico sulla via di Dio? Islam politico e Stato moderno -- Caterina Roggero, Lo Stato Islamico tra realtà e utopia. Nordafrica e modelli globali -- Eugenio Dacrema, Il fondamentalismo islamico tra violenza e democrazia: una prospettiva socio-economica -- Marco Demichelis, L’involuzione wahhabita. Dalle origini al neo-salafismo -- Bishara Ebeid, Le relazioni con il non-musulmano nel radicalismo contemporaneo Il jihadismo contemporaneo: evoluzione e contromisure -- Jean-Pierre Filiu, Da al-Qaida a ISIS. La parabola del terrore -- Marco Arnaboldi, La rivista Dabiq: essere o apparire? Dentro la propaganda del neo-Califfato -- Viviana Premazzi e Stella Coglievina, L’Islam in Italia di fronte al fondamentalismo violento -- Lorenzo Vidino, L’introduzione di misure di de-radicalizzazione in Italia Conclusioni di Martino Diez
Biographical notes
Andrea Plebani è assegnista di ricerca presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e ricercatore affiliato all’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale. In passato ha collaborato con l’Insubria Center on International Security e il Landau Network-Centro Volta e con diverse riviste scientifiche. Tra esse il Combating Terrorism Center Sentinel, il Giornale di Storia Contemporanea, ItalianiEuropei, Longitude, Novecento e Storia Urbana. I suoi interessi di ricerca includono i movimenti della galassia islamista e le sue ali più radicali, oltre che le dinamiche geopolitiche riguardanti l’Iraq, il Levante e il Maghreb. Tra le sue pubblicazioni: Riccardo Redaelli-Andrea Plebani, L’Iraq contemporaneo, Carocci, 2013; Andrea Plebani, Attractiveness of WMD for radical islamist movements, in Barry Rubin “Security and Stability in the Middle East, Routledge”, 2011; Andrea Plebani, Geo-politica di al-Qaida nel Maghreb islamico, in Adriana Piga – Roberto Cajati “Niger: problematiche sociopolitiche, risorse energetiche e attori internazionali”, Centro Militare di studi Strategici e Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente, 2011. Coordina la issue Fondamentalismo e violenza.
Martino Diez è direttore scientifico della Fondazione Internazionale Oasis dal gennaio 2009. Laureato in Lingue e Civiltà Orientali, ha conseguito nel 2007 il dottorato di Ricerca in Studi Orientali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia con una tesi dal titolo La rappresentazione del potere nell’Islam medievale. Il caso delle Sayfiyyāt di Abū ’ṭ-Ṭayyib al-Mutanabbī. Dal 2008 è docente a contratto di lingua araba presso l’Università Cattolica di Milano ed è stato docente incaricato presso lo Studium Generale Marcianum di Venezia. Tra le sue pubblicazioni: Introduzione alla lingua araba. Origini, storia e attualità, Vita e Pensiero, Milano 2012, Abû l-‘Alâ’ al-Ma‘arrî, L’epistola del perdono. Il viaggio nell’Aldilà, Einaudi, Torino 2011, Abû t-Tayyib al-Mutanabbî, L’emiro e il suo profeta. Odi in onore di Sayf ad-Dawla al-Hamdani, Ariele, Milano 2009 e Georges Anawati, L’ultimo dialogo. La mia vita incontro all’Islam, Marcianum Press, Venezia 2010. Ha inoltre collaborato alla revisione della traduzione araba delle catechesi di Benedetto XVI su San Paolo (Bûlus ar-Rasûl, al-Maktaba al-Bûlusiyya / Marcianum Press, Jounieh – Venezia 2010) e sulla preghiera (Rabbi, ‘allim-nâ an-nusallî, al-Maktaba al-Bûlusiyya / Marcianum Press, Jounieh – Venezia 2012). Lavora in Oasis dal 2004.
Paolo Monti (1978) è Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il suo lavoro scientifico si sviluppa nell’area dei rapporti fra etica, religioni e sfera pubblica. È stato Visiting Researcher presso la Notre Dame University fra il 2004 e e il 2006 e presso il Department of Bioethics of the NIH nel 2009. In Italia ha svolto attività di ricerca anche presso la Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e presso ASSET – Studium Generale Marcianum di Venezia. Presso l’Università Cattolica di Milano svolge attività didattica in collaborazione con la cattedra di Filosofia Morale e con i corsi di Introduzione alla Teologia. Ha pubblicato il volume Geografie della ragione (2008) e ha recentemente curato i volumi Le parole della vita pubblica (2012, con Stefano Stortone) e Democrazia inquieta. Popoli, religioni e partiti fra Oriente e Occidente (2014)
Paolo Maria Leo Cesare Maggiolini è Research Fellow all’interno del Programma Mediterraneo e Medio Oriente presso l’Istituto Italiano per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e collabora con le attività del corso di Storia e Istituzioni dell’Asia presso l’Università Cattolica di Milano. Si occupa del rapporto tra religione e politica all’interno dell’area mediorientale e mediterranea, con particolare attenzione ai contesti di Israele, Giordania e Palestina, di Cristianesimo arabo contemporaneo in Medio Oriente, del rapporto tra religione, identità nazionale e nazionalismo, di ecumenismo e di dialogo interreligioso e interculturale e, infine, di relazioni euro-mediterranee. E’ autore di diversi articoli pubblicati all’interno di Middle Eastern Studies, Journal of Eastern Christian Studies, Digest of Middle East Studies, Chronos, Aram periodical. Tra le sue opere recenti: Arabi Cristiani di Transgiordania. Spazi Politici e cultura tribale (1841-1922), Franco Angeli, Milano, 2011 e The Hashemite Emirate of Transjordan. Political spaces and Tribal Culture, Crissma, Milano, 2011. Nel 2013, ha completato la sua ricerca post-dottorale, dal titolo “The value of ecumenism and interreligious dialogue in a regional perspective. Drawing on and developing new meanings from the traditional presence and role of local Christian communities in the Holy Land” presso l’Università di Ginevra come FIIRD fellow and Levant foundation fellow.
Ines Peta è laureata in Lingue e Letterature straniere presso l’Università di Napoli “L’Orientale”. Ha tradotto il libro Le meraviglie del cuore di Abu Ḥāmid al-Ġazālī (Leone Verde, Torino 2006). Nel 2010 ha conseguito il doppio titolo di dottore di ricerca in Filosofia, scienze e cultura dell’età tardo-antica, medievale ed umanistica e di Docteur ès lettres-philosophie in seguito ad una co-tutela tra l’Università degli Studi di Salerno e l’Université de Saint-Joseph di Beirut. Ha pubblicato la monografia Il Radd pseudo-ġazāliano: Paternità, Contenuti, Traduzione (OSM, Palermo 2013). È stata docente di Lingua araba presso l’Università degli Studi di Palermo e l’Officina di Studi Medievali. Attualmente insegna presso l’Università Cattolica di Milano e collabora con diverse scuole di lingue.
Caterina Roggero, dottore di ricerca in Storia Internazionale e cultrice della materia in Storia e Istituzioni dell’Africa presso l’Università degli Studi di Milano, si occupa di storia e attualità nordafricane e di relazioni euro-mediterranee, collaborando con istituti di ricerca e riviste scientifiche. Ha pubblicato per Mimesis (2012), L’Algeria e il Maghreb. La guerra di liberazione e l’unità regionale, tradotto anche in francese (L’Algérie au Maghreb. La guerre de libération et l’unité régionale, Mimesis-France, Paris 2013). Di prossima uscita un suo testo di sintesi storiografica sulla storia del Nord Africa contemporaneo.
Eugenio Dacrema é PhD candidate in International Studies presso l’Università di Trento e research associate presso l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale di Milano (ISPI). Dal 2009 al 2010 ha vissuto in Siria dove ha studiato lingua araba presso l’Università di Damasco e lavorato all’Istituto di Commercio Estero (ICE) presso l’Ambasciata italiana in Siria. Presso Ispi e l’Università di Trento Eugenio si occupa di Medio Oriente e relazioni euromediterranee. In particolare la sua ricerca di dottorato si concentra sugli effetti socio-economici delle relazioni euro-mediterranee sui paesi nordafricani mentre segue numerose tematiche sociali ed economiche della regione all’interno dei programmi europei ArabTrans e Invest in Med. A latere dell’attività di ricercatore é inoltre contributor presso numerose testate nazionali tra cui Corriere della Sera, il Foglio e Linkiesta per le quali scrive di tematiche legate al mondo arabo e al terrorismo jihadista.
Bishara Ebeid, è nato e cresciuto in un villaggio vicino a Nazareth di Galilea. Ha studiato teologia presso l’università Aristotele di Salonicco in Grecia dove ha ottenuto il diploma del primo ciclo. In seguito, si è trasferito a Roma dove, presso il Pontificio Istituto Orientale, ha studiato la teologia patristica orientale e le lingue copta e siriaca. Ha ottenuto il diploma di licenza. Nel giugno scorso (2014) è diventato dottore del medesimo Istituto (PIO), con una tesi intitolata La Cristologia delle grandi confessioni cristiane dell’Oriente nel Xo e XIo secolo. Studio comparativo delle polemiche del melchita Saʻīd ʼIbn Baṭrīq e le risposte del copto Sawīrus ʼIbn al-Muqaffaʻ e del nestoriano Elia di Nisibi. I suoi interessi si concentrano sulla teologia delle chiese orientali e del patrimonio arabo-cristiano. Ha pubblicato diversi articoli in greco, italiano e inglese. Sta preparando la pubblicazione della sua tesi. Allo stesso tempo sta lavorando su un’altra tesi di dottorato, presso la facoltà di teologia dell’università Aristotele di Salonicco, sulla letteratura apocrifa arabo-cristiana e il suo rapporto con i testi apocrifi cristiani dei primi secoli.
Jean-Pierre Filiu, storico e arabista, è professore di Middle East Studies a Sciences Po, Paris School of International Affairs (PSIA). Insegna a Sciences Po dal 2006 ed è associato al Centre d’Etudes et de Recherches Internationales (CERI) dal 2009. È stato visiting professor alla Columbia School of International and Public Affairs (SIPA) e alla Georgetown School of Foreign Service (SFS). È stato consigliere del Primo Ministro francese (2000-2002), del Ministro della Difesa (1991-93) e del Ministro dell’Interno (1990-91). Dal 1988 al 2006 il professor Filiu è stato un diplomatico di carriera e ha seguito le missioni umanitarie in Afghanistan (1986) e Libano (1983-84). È poi stato assegnato ad Amman, Giordania, prima di diventare vice capo della missione diplomatica francese a Damasco e Tunisi. Nel luglio 2012 il presidente François Hollande ha nominato il professor Filiu membro del comitato incaricato di redigere il Libro Bianco della Difesa e della Sicurezza Nazionale.
Marco Arnaboldi si occupa di movimenti islamisti radicali e in particolare di processi di radicalizzazione via web e social network. Ha collaborato con diversi giornali e think tank, tra cui il «Corriere della Sera», l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il Caffè Geopolitico.
Viviana Premazzi nel 2013 ha conseguito il dottorato di ricerca in Sociologia presso la Graduate School in Social, Economic and Political Sciences dell’Università degli Studi di Milano con una tesi dal titolo “Transnational actors or just spectators? How the media affect second generations’ relationships with the country of origin? Egyptians in Italy”. Laureata in Scienze Politiche nel 2005 presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi sulla teologia femminista della liberazione in Brasile, nel 2006 ha conseguito il master in “Gestione dei conflitti interculturali ed interreligiosi” presso l’Università di Pisa con una tesi sul ruolo delle donne afgane nel processo di riconciliazione postbellica. Dal 2008 è ricercatrice presso il Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione (FIERI) di Torino e dal 2013 redattrice regionale per il Piemonte del Rapporto Immigrazione di Caritas/Migrantes. Ha lavorato come consulente per Banca Mondiale, per l’Organizzazione Mondiale delle Migrazioni – Ufficio Regionale Medio Oriente e Nord Africa, per lo United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute (UNICRI), per la Commissione Ecumenismo e Dialogo Interreligioso della Diocesi di Milano e per altre organizzazioni nazionali e internazionali.
Stella Coglievina è assegnista di ricerca in diritto ecclesiastico e canonico nel Dipartimento di Diritto, Economia e Culture dell’Università degli Studi dell’Insubria (Como-Varese). Ha conseguito il dottorato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed è stata visiting researcher presso il King’s College di Londra, il CNRS di Strasburgo e l’Università di Alcalá de Henares (Madrid). Il suo tema principale di ricerca è quello dei divieti di discriminazione religiosa, sul quale ha pubblicato il volume Diritto antidiscriminatorio e religione. Uguaglianza, diversità e libertà religiosa in Italia, Francia e Regno Unito (2013). È membro dei centri di ricerca REDESM (Religioni, Diritti ed Economie nello Spazio Mediterraneo) e FIDR (Forum internazionale Democrazia e Religioni) e della redazione di OLIR.it (Osservatorio delle libertà e istituzioni religiose).
Lorenzo Vidino, Ph.D., è un Senior Fellow presso il Center for Security Studies del Politecnico di Zurigo. In precedenza ha lavorato presso la Kennedy School of Government (Harvard University), lo United States Institute of Peace, e la RAND Corporation. Ha insegnato alla National Defense University, University of Maryland e Università di Zurigo. Si occupa di islamismo, in particolare in Europa e nord America.
OASIS nasce nel 2004 a Venezia, da un'intuizione del Cardinal Angelo Scola, per promuovere la reciproca conoscenza e l’incontro tra il mondo occidentale e quello a maggioranza musulmana. La Fondazione studia l’interazione tra cristiani e musulmani e le modalità con cui essi interpretano le rispettive fedi nell'attuale fase di mescolanza dei popoli, “meticciato di civiltà e di culture”, partendo dalla vita delle comunità cristiane orientali. Tale processo storico è inedito nelle sue dimensioni e inarrestabile nella sua dinamica e chiede di essere orientato verso stili di vita buona personale e comunitaria. Per OASIS il dialogo interreligioso passa attraverso il dialogo interculturale perché l’esperienza religiosa è vissuta e sempre si esprime culturalmente: a livello teologico e spirituale, ma anche politico, economico e sociale. Punto di forza della Fondazione è l’ampia rete di persone che collaborano a livello internazionale per la riuscita del progetto.
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