Oasis, a biannual journal of cultural inquiry on the relationship between Christians and Muslims in contemporary society. LEADER The Missing Parts of the Equation - Michele Brignone FOCUS The Ups and Downs of the Tunisian Exception - Khadija Mohsen-Finan Iraq: the State against Society - Pierre-Jean Luizard The Hydra and its People. The Algerian Political System’s Contradictions - Thomas Serres Male, Young and Educated. Profile of the Arab Demonstrator - Eugenio Dacrema Demography, Family and Politics: the Three Stages of Arab Transition - Youssef Courbage If Oil Fuels the Flames of War - Giacomo Luciani Between Digital Euphoria and Cyber-Authoritarianism. Technology’s Two Faces - Sahar Khamis Thinking Islam after Tahrir Square - Michele Brignone The Revolutions Seen through Literature’s Prism - Elisabetta Bartuli CLASSICS How a Revolution Fails - Martino Diez Anatomy of a Defeat - Sādiq al-‘Azm REPORTAGE Lebanon: If These Keep Silence the Stones Will Cry Out - Riccardo Paredi REVIEWS The Alliance that Stifles the Muslim World - Michele Brignone Side Effects of the Oil Bonanza - Claudio Fontana When the Strong State is not a Just State - Claudia Annovi The Theologian You Don’t Expect - Martino Diez

OASIS nasce nel 2004 a Venezia, da un'intuizione del Cardinal Angelo Scola, per promuovere la reciproca conoscenza e l’incontro tra il mondo occidentale e quello a maggioranza musulmana. La Fondazione studia l’interazione tra cristiani e musulmani e le modalità con cui essi interpretano le rispettive fedi nell'attuale fase di mescolanza dei popoli, “meticciato di civiltà e di culture”, partendo dalla vita delle comunità cristiane orientali. Tale processo storico è inedito nelle sue dimensioni e inarrestabile nella sua dinamica e chiede di essere orientato verso stili di vita buona personale e comunitaria. Per OASIS il dialogo interreligioso passa attraverso il dialogo interculturale perché l’esperienza religiosa è vissuta e sempre si esprime culturalmente: a livello teologico e spirituale, ma anche politico, economico e sociale. Punto di forza della Fondazione è l’ampia rete di persone che collaborano a livello internazionale per la riuscita del progetto.