Nietzsche e il senso della vita

Anno:
2022
ISBN:
9788827231760
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Description

Un saggio (tradotto da Evola e pubblicato una sola volta, nel 1971, dall’editore Giovanni Volpe) che si distingue nella vasta letteratura riguardante Nietzsche per due punti. Anzitutto perché considera il contenuto “etico” dell’opera del filosofo. Poi perché sottolinea il contributo che egli ha dato per la conquista di un senso della vita e per la condotta personale dell’uomo odierno. Un uomo che si trova di fronte alla crisi di tutti i valori, che ritiene irreversibili i processi che hanno provocato tale crisi e che, allontanatosi ormai dal sacro e dalla tradizione, è da solo, in una pericolosa libertà.


Biographical notes

Robert Reininger (Linz 1869 - Vienna 1955) ha ottenuto il dottorato in filosofia a Vienna nel 1893 con una tesi “Sulla critica di Schopenhauer alla dottrina dell’oggetto dell’esperienza di Kant”. Ha insegnato storia della filosofia nella capitale austriaca dal 1903, diventando ordinario dal 1912. Da quell’anno al 1939 è stato presidente della Società Filosofica dell’Università di Vienna, dal 1924 membro titolare dell’Accademia Austriaca delle Scienze e dal 1940 membro corrispondente dell’Accademia Prussiana delle Scienze. Si è interessato soprattutto di metafisica, epistemologia ed etica. Nel corso della sua carriera di docente ha cercato sempre di sottolineare nelle lezioni l’unica e sola realtà, l’esperienza primordiale” nella quale tutto è sempre presente, e di far comprendere la differenza rispetto al mondo dell’“io” che, invece, siamo noi a creare attraverso la nostra riflessione, il pensiero convenzionale e il linguaggio. Seguendo l’esempio di Spinoza, Fichte, Schopenhauer e Nietzsche, ha tentato di sviluppare una filosofia che solo per necessità è supportata dalle prerogative della mente. Per la concezione filosofica di Reininger la logica non può derivare dal misticismo, ma il misticismo può essere un punto di partenza o un supporto per la razionalità, come in Spinoza. La conoscenza intellettuale è ritenuta una cosa a parte rispetto alla “sapienza” in senso tradizionale, ma con l’aiuto dell’intuizione, di un “pensiero che venga dal cuore”, il divario può essere colmato. Questo nuovo tipo di “pensare” è più simile a una comprensione globale, una concezione spontanea di ciò che è. Nel cuore umano, secondo Reininger, sonnecchia un elemento attraverso il quale diventano possibili esperienze metafisiche. Viene chiamato “atomo primordiale”, “bocciolo di rosa”. Quando questo si risveglia, la coscienza dell’Unità fondamentale è nata. All’inizio può germogliare dolcemente come un delicato, leggero luccichio e poi, nel corso della vita, fiorire in una “rosa profumata”; oppure in una “esperienza primordiale”, come fosse una folgorazione, una persona può d’un tratto diventare del tutto consapevole della sua discendenza divina.
Il barone Julius Evola (pseudonimo di Giulio Cesare Andrea Evola) (Roma, 19 maggio 1898 – Roma, 11 giugno 1974) è stato un filosofo, pittore e poeta italiano. Fu personalità poliedrica nel panorama culturale italiano del Novecento, in ragione dei suoi molteplici interessi: arte, filosofia, storia, politica, esoterismo, religione, costume, studi sulla razza.
Giornalista e saggista di fama internazionale. La sua folta produzione libraria (spesso sotto lo pseudonimo di Jorg Sabellicus) spazia tra divulgazione scientifica, tradizioni magiche, alchimia, esoterismo e narrativa fantastica.
Giovanni Sessa, docente di filosofia e storia nei Licei, già assistente presso la cattedra di Filosofia politica della facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma e già docente a contratto di Storia delle idee presso l’Università di Cassino. I suoi scritti sono comparsi su riviste, quotidiani e periodici. È Segretario della “Fondazione Evola”.

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