Description
– Sì, però quei suoi tre puntini!... quei trepuntini, eh?
– I miei tre puntini sono indispensabili!...
Qui Céline in un’intervista a sé stesso(1955), nel suo stile forsennato, da ossessorecriminante, parla del romanzo tradizionale,cioè ne sparla, poi della razza insopportabiledegli scrittori, del cinema, degli editori, masoprattutto del suo personalissimo modo discrivere, che va via... alé!... come un metròemotivo, che acchiappa emozioni; questala sua trovata, la sua invenzione di stile;e i tre puntini tipici sarebbero le traversinesu cui la rotaia del metrò si appoggia. Unlibricino che espone, con gli inconfondibiliscatti di nervi, i principi della sua poeticae la novità che in letteratura ha portato,da tanti in seguito imitata; anche se tuttiimitatori incapaci, lui dice.L’intervistatore, che è sempre Céline, è un po’tonto, fa fatica a capire, finché sbotta: porcapaletta! fulmini e saette! orpo d’un’ostia!La traduzione di Gianni Celati e LinoGabellone tiene ammirevolmente vivoquesto modo di straparlare argotico, eccitato,orale, debordante. Su cui Celati scrive inpostfazione una nota.
– I miei tre puntini sono indispensabili!...
Qui Céline in un’intervista a sé stesso(1955), nel suo stile forsennato, da ossessorecriminante, parla del romanzo tradizionale,cioè ne sparla, poi della razza insopportabiledegli scrittori, del cinema, degli editori, masoprattutto del suo personalissimo modo discrivere, che va via... alé!... come un metròemotivo, che acchiappa emozioni; questala sua trovata, la sua invenzione di stile;e i tre puntini tipici sarebbero le traversinesu cui la rotaia del metrò si appoggia. Unlibricino che espone, con gli inconfondibiliscatti di nervi, i principi della sua poeticae la novità che in letteratura ha portato,da tanti in seguito imitata; anche se tuttiimitatori incapaci, lui dice.L’intervistatore, che è sempre Céline, è un po’tonto, fa fatica a capire, finché sbotta: porcapaletta! fulmini e saette! orpo d’un’ostia!La traduzione di Gianni Celati e LinoGabellone tiene ammirevolmente vivoquesto modo di straparlare argotico, eccitato,orale, debordante. Su cui Celati scrive inpostfazione una nota.
Biographical notes
Céline (Louis Ferdinand Destouches, Courbevoie 1894 - Meudon 1961) è una delle figure più controverse della letteratura del Novecento. Nei suoi romanzi, a cominciare dal <i>Viaggio al termine della notte</i> (1932), ha trasposto i grandi drammi del suo secolo: le trincee, il colonialismo, l’alienazione della classe operaia e delle periferie urbane, i bombardamenti, la Germania del dopoguerra.<br>
Céline è anche l’inventore di una prosa unica – tormentata, provocatoria, esilarante – che porta nella scrittura l’emotività e la vitalità del linguaggio parlato: se ne può trovare un’efficace spiegazione nei <i>Colloqui con il professor Y</i> (1955), sotto la forma di un’immaginaria intervista.<br>
Le sue vicende personali, ma anche politiche, giudiziarie, editoriali sono il riflesso della complessità della sua epoca, cui Céline ha aderito fin nelle più intollerabili aberrazioni. Tra i suoi romanzi ricordiamo <i>Morte a credito</i>(1936), <i>Guignol’s Band</i> (1944) e la cosiddetta «trilogia del Nord»: <i>Da un castello all’altro</i> (1957), <i>Nord</i> (1960) e <i>Rigodon</i> (1969). Quodlibet ha pubblicato <i>Lettere agli editori</i> (2016) e <i>Colloqui con il professor Y</i> (2020).
Gianni Celati, di famiglia ferrarese, vive in Inghilterra da molti anni. Tra i tanti suoi libri di narrativa: <i>Le avventure di Guizzardi</i> (1973), <i>Narratori delle pianure</i> (1985), <i>Fata Morgana</i> (2005), e per Quodlibet Compagnia Extra i più recenti racconti della serie <i>Costumi degli italiani: Un eroe moderno</i> (2008), <i>Il benessere arriva in casa Pucci</i> (2008) e <i>Selve d’amore</i> (2013). Ha tradotto grandi classici (Swift, Melville, Stendhal, Joyce), e scritto bellissimi saggi sulla letteratura; la raccolta più recente è <i>Narrative in fuga</i> (Quodlibet Compagnia Extra, 2019).</br>
Gianni Celati, di famiglia ferrarese, vive in Inghilterra da molti anni. Tra i tanti suoi libri di narrativa: <i>Le avventure di Guizzardi</i> (1973), <i>Narratori delle pianure</i> (1985), <i>Fata Morgana</i> (2005), e per Quodlibet Compagnia Extra i più recenti racconti della serie <i>Costumi degli italiani: Un eroe moderno</i> (2008), <i>Il benessere arriva in casa Pucci</i> (2008) e <i>Selve d’amore</i> (2013). Ha tradotto grandi classici (Swift, Melville, Stendhal, Joyce), e scritto bellissimi saggi sulla letteratura; la raccolta più recente è <i>Narrative in fuga</i> (Quodlibet Compagnia Extra, 2019).</br>