Description
«Ma non sono mai riuscito a capire fino in fondoperché ricadesse ogni volta in qualcosache temeva e detestava tanto come l’eroina,a meno che, nel suo terror panico di essereabbandonata, o di non essere abbastanza amata,non avesse bisogno di verificare continuamentefin dove, in fondo a quale abisso, l’uomoche amava sarebbe venuto a riprenderla.»Joséphine è l’amante meravigliosache il narratore ha perduto – mortadi overdose a trentadue anni – nellanotte tra il 25 e il 26 marzo 1993.A lei, un anno dopo, restituisce voce,gesti, smarrimenti, in una letterapostuma che l’asciuttezzae la laconicità del tono rendonocommovente, scritta affinché «chinon l’ha mai conosciuta, chi non l’haperduta», possa, leggendola,«innamorarsi perdutamente di lei».ll suo ritratto è consegnato in questepagine all’affiorare dei ricordi, pertrattenere ogni dettaglio e salvarlodalla perdita irrimediabile della morte.Il narratore si limita a dire le loro gioiefugaci, i loro scherzi, i loro litigi, i loroviaggi, le loro notti gelide e luminose.E, anche, il rimorso per non aversaputo cogliere in tempo i segni diuna disperazione e di un bisognod’amore abissali.
Un omaggio così pudico, così discretoche una volta chiuso il libro il lettorese ne va in punta di piedi, per pauradi disturbare quei due che si amaronoe che continuano a parlarsitra le ombre.
Un omaggio così pudico, così discretoche una volta chiuso il libro il lettorese ne va in punta di piedi, per pauradi disturbare quei due che si amaronoe che continuano a parlarsitra le ombre.
Biographical notes
Gran viaggiatore, giornalista
e scrittore, Jean Rolin è nato nel 1949
a Boulogne-Billancourt ed è cresciuto
tra la Bretagna, il Congo e il Senegal.
Ha firmato importanti reportage per
«Libération», «Le Figaro», «Le Monde»
e altri giornali. È autore di diari di
viaggio, ricordi, romanzi e racconti.
Ha ricevuto nel 1989 il premio Albert
Londres per il reportage <i>La ligne
de front</i>, e nel 1996 il Prix Médicis
per il romanzo <i>L’Organisation</i>.