Pralève e altri racconti di montagna

Editore:
Anno:
2017
ISBN:
9788867087754
DRM:
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Description

Una narrazione delicata e intensa e una serie di racconti brevi formano un insieme vasto, profondo e variopinto. La vacanza in montagna si trasforma per l'autrice nell'occasione per fuggire – o ritornare, nel momento in cui ricorda e scrive – su un'isola lontana dal mondo, dove può osservare ogni cosa per tutto il tempo che merita e penetrare, descrivendola, fino alla radice delle cose. Così trasforma ogni gesto compiuto distrattamente nell'essenza del personaggio che lo compie, ogni parola detta e ogni parola taciuta nello specchio di un animo. Non c'è reale distanza nel suo osservare: l'autrice è sempre lì insieme alle persone che descrive, eppure il suo sguardo è così nitido da far sembrare quei luoghi reali e quei ricordi antichi e preziosi un mondo appena creato. Con le parole di un ammirato Pietro Citati: «Ora [l'autrice] lascia sulla carta tanti piccolissimi tocchi di una sapienza miracolosa: conosce tutti i luoghi, tutte le persone, tutte le ombre, tutti i misteri».


Biographical notes

Lalla Romano nasce l'11 novembre 1906 a Demonte, in provincia di Cuneo. Durante gli studi letterari all'Università di Torino, si dedica in un primo momento alla pittura, frequentando la scuola di Felice Casorati. Esercita per vent'anni l'attività pittorica, accanto a quella della scrittura, mentre lavora come insegnante. Incoraggiata da Eugenio Montale, nel 1941 esordisce con la raccolta di versi "Fiore", seguita da "L'Autunno" (1955) e "Giovane è il tempo" (1974). Dopo il trasferimento a Milano, pubblica libri di narrativa, fra cui "Le metamorfosi" e "Maria" (1953, Premio Veillon), "Tetto Murato" (1957, Premio Pavese); ma è il romanzo "Le parole tra noi leggere" a renderla nota al grande pubblico nel 1969 e a farle meritare il Premio Strega. Seguono poi – fra gli altri – "La penombra che abbiamo attraversato", "Una giovinezza inventata", "Inseparabile", "Un sogno del Nord", "Le lune di Hvar", "Un caso di coscienza" e "Nei mari estremi". Ha continuato a scrivere fino agli ultimi anni nonostante la cecità progressiva. Si è spenta a Milano il 26 giugno 2001. "Diario ultimo", pubblicato postumo nel 2006 a cura di Antonio Ria, costituisce la sua estrema testimonianza narrativa.
Giovanni Tesio (1946), già ordinario di letteratura italiana presso l’Università del Piemonte Orientale A. Avogadro, ha pubblicato alcuni volumi di saggi (l’ultimo, La poesia ai margini, nel 2014), una biografia di Augusto Monti, una monografia su Piero Chiara, molte antologie. Ha curato per Einaudi la scelta dall’epistolario editoriale di Italo Calvino, I libri degli altri (1991); recentemente la conversazione con Primo Levi, Io che vi parlo (2016), e più recentemente ancora, presso Interlinea, un altro volume di considerazioni su vita e opera di Levi, Primo Levi. Ancora qualcosa da dire (2018). Sempre presso Interlinea un pamphlet in difesa della lettura, della letteratura e della poesia, I più amati. Perché leggerli? Come leggerli? (2012), e un «sillabario» intitolato Parole essenziali (2014). La sua attività poetica, dopo esordi lontani, è sfociata nella pubblicazione di un canzoniere in piemontese di 369 sonetti, intitolato Vita dacant e da canté (Torino, Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis, 2017). È stato per trentacinque anni collaboratore de «La Stampa», al cui inserto, «Torinosette», collabora tuttora.

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