Description
La riduzione nel senso del melodramma, del bozzetto folkloristico e del moralismo che subiscono le novelle verghiane nella trasformazione in drammi deriva non solo dalla volontà di compiacere il pubblico ma anche dal condizionamento del diverso linguaggio, poiché non è estensibile alla scrittura drammatica lo strumento che assicura ai testi narrativi di Verga i risultati più alti, l’artificio della regressione. Invece nelle sue «tragedie moderne» d’Annunzio, in tempi di conclamata impraticabilità del tragico, vuole trasferire il sublime della tragedia antica nella modernità, ma dietro la maschera tragica affiora pur sempre il dramma borghese. Comunque questi testi offrono vari motivi di interesse: lo scavo nell’eros più torbido, l’analisi della condizione dell’artista nel contesto borghese, il conflitto tra idealismo rivoluzionario e machiavellismo, l’orrore per il moderno e al tempo stesso il tentativo di riscattarlo poeticamente.
Biographical notes
Guido Baldi (1942) ha insegnato letteratura italiana contemporanea all’Università di Torino. Si è occupato di opere narrative, di teoria narratologica, di scrittura drammatica e di didattica della letteratura. Ha pubblicato volumi su Manzoni, Rovani, Verga, d’Annunzio, Pirandello, Svevo, Gadda, oltre a saggi sugli stessi autori e su altri dell’Otto e Novecento. Le sue opere più recenti sono: Microscopie. Letture di testi narrativi, drammatici e critici dell’Otto-Novecento, Liguori, Napoli 2014, e La sfida della scuola. Crisi dell’umanesimo e tradizione del dialogo, Paravia, Torino 2016.