Descrizione
Dedichiamo una grande attenzione ai nostri capelli ma stranamente, tranne che nelle fiabe per bambini, quasi nessuno ne scrive. Marilena Menicucci affronta il ruolo e l’importanza delle capigliature nella società contemporanea, intrecciando prospettive diverse: analisi antropologica, racconto breve, esperienze di un parrucchiere protagonista della Dolce Vita.
Il cinema, la poesia, l’arte – ma anche le trasformazioni dettate dai cambiamenti del gusto e delle mode – usano la metafora delle chiome per raccontare di noi. E di come ciascuno cerchi, anche attraverso i capelli, di costruire la propria identità.
“I capelli sembrano l’epitome dell’apparenza, ma sono invece portatori di sostanza simbolica, tanto da rendere evidenti realtà altrimenti invisibili”
Note biografiche
Marilena Menicucci, giornalista e scrittrice, vive a Roma, ma è nata a Mugnano e ha studiato a Perugia, dove ha seguito e diffuso gli insegnamenti e le idee di Aldo Capitini. Trasferitasi a Padova, ha unito l’attività di insegnante a quella di giornalista, scrivendo sul giornale della città “Il Mattino”. Ha collaborato e continua a scrivere su importanti riviste come Riforma della scuola, Educazione e scuola, Psichiatria, Rocca, Articolo 33, Noi Donne, Leggendaria, Lettera e con le maggiori testate italiane: “Corriere della sera”, “Il Messaggero”, “Paese Sera”. Ha pubblicato cinque saggi (Educazione e Igiene mentale, 1971; Handicappato!, 1981; L’altra capitale, 1995; La sarta argentina, 1998 e L’educativo creativo, 2001), cinque plaquettes poetiche (Descrizioni d’amore, 1978; La lucciolata, 1997; La carne dell’anima, 1999; Dentro la giungla che sono, 2003 e Ntol paese di Sambednetto, 2008), tre storie (Kalè Kalè, storia di un’adozione, 2002; Il rosario delle nonne, incontro con il femminile, 2003 e La maestra e lo scolaro, 2006), molti editi da Editori Riuniti. Ha curato, per la Pro Loco di Mugnano, Memorie di lavoro e di vita, 2007 e La colonia. I protagonisti raccontano. Dal ventennio fascista al secondo dopoguerra, 2010.