Vent’anni, occhi azzurri, morbide onde dorate: è questa la descrizione dell’irresistibile Clara la Bionda, presunta amante e complice del Grande Paul che l’ispettore Gorgeret insegue per tutta Parigi. Incurante di ogni pericolo, la ragazza sembra interessata solo al marchese Jean d’Erlemont – e forse alla sua eredità scomparsa? – e cerca di mettersi in contatto con lui. Quando c’è di mezzo un favoloso patrimonio, però, non manca mai Arsenio Lupin e le strade dei due si intrecciano fatalmente: il celebre ladro si nasconde dietro la maschera dello spensierato monsieur Raul, inquilino del marchese, e accoglie per sbaglio la giovane in casa propria. Il fascino di Clara non può lasciarlo indifferente, soprattutto quando si ritrova a salvare la ragazza dalle grinfie di Gorgeret e, poi, del Grande Paul stesso. Ma Arsenio Lupin non sa resistere a un mistero e Clara la Bionda non fa eccezione, specialmente se non ricorda nulla del loro primo incontro e si fa chiamare Antonine…

Maurice Leblanc, figlio di un benestante armatore, nasce nel 1864 a Rouen, in Normandia. Dopo aver abbandonato gli studi di Legge, si trasferisce a Parigi dove lavora prima come giornalista, per poi dedicarsi a tempo pieno alla scrittura di diverse opere di fiction. Quando nel 1904 Pierre Lafitte, direttore del mensile «Je sais tout», gli commissiona un racconto ispirato alle avventure di Sherlock Holmes, nasce dalla sua penna il ben presto celebre personaggio di Arsenio Lupin. Da quel momento, l’indimenticabile ladro gentiluomo appare in 17 romanzi e 39 racconti, entrando nell’immaginario collettivo fino ai giorni nostri. Leblanc muore a Perpignan nel 1941, dove si rifugia per sfuggire all’occupazione nazista. Per il suo contributo alla letteratura e alle arti, in maturità Leblanc riceve la Legione d’Onore.