Description
Questo numero si concentra sulla regione saheliana, teatro della "catena dei colpi di Stato" che da anni punteggiano l'area, ma che negli ultimi tempi hanno subìto una marcata accelerazione. Agli occhi dell'Italia, la circostanza rileva per almeno tre motivi.
Primo: perché la (in)stabilità del Sahel si riflette sui fragili equilibri della fascia maghrebino-nordafricana, dunque sui paesi affacciati sul Mediterraneo e nostri prossimi dirimpettai.
Secondo: perché da questi paesi – Egitto, Libia, Marocco, Algeria, Tunisia – originano o passano flussi di risorse fondamentali. A cominciare da quelle energetiche, rese ancor più vitali dalla guerra in Ucraina. Al contempo, in Nord Africa approdano i flussi migratori che puntano all'Europa attraverso il Mediterraneo, cui si aggiungono quelli autoctoni determinati dalle precarie condizioni socioeconomiche e di sicurezza.
Terzo: perché i disordini e i golpe che spazzano il Sahel, area in cui la Francia esercita una storica influenza, hanno forte connotazione antifrancese. Ciò configura un chiaro rigetto degli assetti neocoloniali finora vigenti e apre la porta a nuove influenze esterne. Specie da parte della Russia.
Siamo dunque di fronte a un momento di profonda e tumultuosa trasformazione di un'area in cui l'Italia ha interessi fondamentali e dalla cui instabilità abbiamo molto da perdere.Limes si basa sull'incrocio di competenze e approcci molto diversi. Ad essa collaborano infatti studiosi (storici, geografi, sociologi, politologi, giuristi, antropologi eccetera) ma anche decisori (politici, diplomatici, militari, imprenditori, manager eccetera), in uno scambio aperto di opinioni e in una feconda contaminazione di approcci. Salvo le opinioni apertamente razziste, in quanto tali avverse a un dibattito aperto e paritario, tutte le idee politiche e geopolitiche hanno pieno accesso alla rivista.
Essa si fonda infatti sul confronto contrastivo di rappresentazioni e progetti geopolitici diversi o anche opposti. L'essenziale è che essi siano riconducibili a conflitti di potere nello spazio (terrestre, marittimo, aereo), e che siano quindi cartografabili.
L'uso di cartine geopolitiche è quindi essenziale per sviluppare il confronto, e su Limes infatti la cartografia abbonda.