Camminare

Editore:
Anno:
2018
ISBN:
9788833530475
DRM:
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Description

Bisogna tornare a camminare, ci dice Thoreau in questo piccolo saggio. Ma è l'Arte del camminare quella che con ardore appassionato chiede di coltivare, e avendo in mente ben precisi effetti. Anche in "Walking", infatti, l'autore di "Walden" e di "Disobbedienza civile" – del quale Virginia Woolf traccia in appendice un acuto ritratto intellettuale – punta il dito sul vero nemico dell'uomo, la cosiddetta civiltà, che vuole trasformare il mondo in un ordinato mosaico di prati rasati e campi coltivati, tra città e villaggi abitati da docili membri della società. Gli uomini seguono ormai soltanto le strade che altri hanno tracciato, adeguandosi passivamente a quanto viene deciso altrove. Quasi incapaci di pensieri coraggiosi, perché credono di sapere ma di fatto non si avventurano oltre il circolo vizioso di idee trite e preconcette, non conoscono più il piacere che offrono la ricerca e la scoperta e pertanto non riescono a vedere e godere del bello. Perché a nutrire in profondità la vita e gli esseri è proprio il terriccio vergine di boschi e paludi, quello che è divorato dalla avanzata ordinatrice dell'uomo, che rischia di scoprire in punto di morte di non aver mai davvero vissuto. È investendo il proprio tempo nella nobile pratica del fare «anche la camminata più breve pieni di spirito d'avventura, come se partissimo per un viaggio senza ritorno» che più aria e più luce circoleranno tra i nostri pensieri facendo resuscitare speranza e futuro.


Biographical notes

Henry D. Thoreau (1817-1862), filosofo, scrittore e poeta, dopo la laurea all’Università di Harvard, divenne amico di alcuni importanti membri della corrente del Trascendentalismo, subendo soprattutto l’influsso di Ralph Waldo Emerson con cui visse buona parte della vita. Nel 1845 decise di trasferirsi in una capanna vicino al lago Walden per dedicarsi alla scrittura e alla riflessione. Nel 1846 fu arrestato in seguito al rifiuto, in nome di quei principi di libertà, dignità e uguaglianza che sono alla base della Costituzione degli Stati Uniti, di pagare la tassa con cui il governo americano voleva finanziare la guerra contro il Messico. Nel 1849, nel saggio "Disobbedienza civile" diede conto delle ragioni della sua protesta che comprendeva anche la politica nazionale in materia di schiavitù, teorizzando la possibilità di non rispettare le leggi quando esse fossero in contrasto con la coscienza e i diritti dell’uomo. Nel 1854 diede infine alle stampe quello che è considerato il suo capolavoro, "Walden ovvero Vita nei boschi", nel quale racconta i due anni trascorsi a scrivere e a osservare l’amata natura.
Virginia Woolf (1882-1941) non potè ricevere un'istruzione universitaria, ma ebbe la fortuna di crescere in una famiglia che fin dall'infanzia la stimolò con quanto di meglio offriva la letteratura e la cultura dell'epoca. Nel 1905, dopo la morte dei genitori, si trasferì a Bloomsbury ed è da questo momento che prende avvio la sua carriera nel mondo letterario e culturale inglese. Da allora infatti comincia a scrivere per il «Times» ed entra in contatto con molti importanti intellettuali, anche grazie al Bloomsbury Group che ha creato, conoscendo quello che diventerà suo marito, Leonard Woolf. Insieme a lui fonda la casa editrice Hogarth Press, che a partire dal 1917 pubblicherà le opere della Mansfield, di Freud, Eliot, Joyce e della stessa Virginia. Il 28 marzo del 1941, al culmine di una delle crisi depressive di cui soffriva da anni, si annegò nel fiume Ouse, non lontano dall'amata Monk's House. Tra i suoi libri più famosi ricordiamo "Mrs Dalloway", "Gita al faro", "Orlando", "Le onde" e "Tra un atto e l'altro".

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