Description
Che Thoreau riconoscesse nella Natura la dispensatrice di ogni bene e il vero e imprescindibile contesto di riferimento per l’esistenza umana, è noto soprattutto attraverso Walden (1854). Ma in quella che è la sua opera più nota, come anche in Camminare e in Mirtilli o L’importanza delle piccole cose, il rapporto con l’ambiente naturale è importante per la vita dell’uomo in generale. A emergere invece in questo breve saggio dedicato ai colori autunnali – apparso per la prima volta sull’«Atlantic Monthly» nell’ottobre 1862 – è la sua ricaduta puramente estetica. La Natura ogni anno mette a disposizione un raccolto immenso che non si riduce affatto a quello che mangiamo. C’è «un’altra sagra dei frutti, e su scala infinitamente più grande» che nutre in modo specifico il nostro gusto per il bello. Di questo tesoro perlopiù ignorato fanno parte i colori di cui si rivestono le campagne del New England dalla tarda estate in poi, nei mille toni di verde, giallo, rosso e viola di erbe, cespugli e alberi. Sono questi che entrano nell’erbario puramente descrittivo di Thoreau, nell’ordine in cui si offrono alla vista a partire dalla fine di agosto. Un vero splendore di cui quasi non ci accorgiamo, interessati soltanto a quanto risulta concretamente utile, mentre ogni pianta, anche la malerba, ha la sua ragion d’essere nella capacità «di conferire forma visibile a qualche nostro pensiero o emozione». La Natura mantiene infatti utilità e bellezza ben distinte, ma organicamente assortite, per rispondere a tutte le esigenze umane. Basta solo alzare lo sguardo per accorgersene. E capire di essere già in paradiso.
Biographical notes
Henry D. Thoreau (1817-1862), filosofo, scrittore e poeta, dopo la laurea all’Università di Harvard, divenne amico di alcuni importanti membri della corrente del Trascendentalismo, subendo soprattutto l’influsso di Ralph Waldo Emerson con cui visse buona parte della vita. Nel 1845 decise di trasferirsi in una capanna vicino al lago Walden per dedicarsi alla scrittura e alla riflessione. Nel 1846 fu arrestato in seguito al rifiuto, in nome di quei principi di libertà, dignità e uguaglianza che sono alla base della Costituzione degli Stati Uniti, di pagare la tassa con cui il governo americano voleva finanziare la guerra contro il Messico. Nel 1849, nel saggio "Disobbedienza civile" diede conto delle ragioni della sua protesta che comprendeva anche la politica nazionale in materia di schiavitù, teorizzando la possibilità di non rispettare le leggi quando esse fossero in contrasto con la coscienza e i diritti dell’uomo. Nel 1854 diede infine alle stampe quello che è considerato il suo capolavoro, "Walden ovvero Vita nei boschi", nel quale racconta i due anni trascorsi a scrivere e a osservare l’amata natura.