Descripción
«Chi meglio di Sarah Hrdy, nota per i suoi studi sulla maternità, può approfondire il tema della paternità? Gli uomini che si occupano di neonati o bambini piccoli possono essere teneri e competenti quanto le donne. Così facendo, il loro cervello si trasforma in un cervello più simile a quello materno. Secondo Hrdy i tentativi di equilibrare i ruoli di genere nella famiglia non vanno affatto contro la natura umana.»
Frans de Waal, autore di «Diversi. Le questioni di genere viste con gli occhi di un primatologo»
«Sarah Hrdy ci offre un saggio affascinante e avvincente sulla nuova scienza che ha rivelato il profondo potenziale di accudimento dei padri. Il libro è sia una storia personale, immensamente importante e coinvolgente, sia una sintesi magistrale di una ricerca scientifica altrettanto cruciale.»
Alison Gopnik, autrice di «Il bambino filosofo» e «Essere genitori non è un mestiere»
«Sono affascinato dalle possibilità dell'evoluzione del genere Homo, e Il tempo dei padri di Sarah Hrdy mi ha chiarito molte cose. I nostri antenati non sarebbero potuti sopravvivere nel Pleistocene senza l'alloparentalità, con i padri e gli altri uomini che aiutavano a prendersi cura dei piccoli e ad accudirli.»
Francis Ford Coppola
Sembra ovvio che le donne si occupino dei bambini e gli uomini di altre cose. Ovvio e naturale: è sempre stato così. Anche in biologia, per decenni, le cose si sono raccontate in questo modo: i maschi dei mammiferi si sono evoluti per competere tra loro per lo status e per l’accoppiamento, mentre le femmine si sono evolute per la gestazione, l’allattamento e la cura della prole. Per molto tempo si è sostenuto questo punto di vista senza neppure sentire l’esigenza di indagare oltre.
Ma il mondo è cambiato e siamo entrati nel ventunesimo secolo. Oggi un numero crescente di uomini si occupa dei bambini fin dalla nascita e mostra di saperlo fare benissimo. Com’è possibile? Stupita dalla tenera competenza dei nuovi padri in tutto il mondo – anche nella sua stessa famiglia – la decana dell’antropologia statunitense Sarah Blaffer Hrdy ha deciso di indagare le radici profonde dell’accudimento maschile per spiegare questo sorprendente allontanamento da tutto ciò che veniva ritenuto acquisito e «normale».
Hrdy attinge a una vasta gamma di ricerche recentissime per sostenere che questa trasformazione negli uomini non è solo culturale, ma ha anche fondamenti biologici. Gli uomini a contatto intimo e prolungato con i bambini cambiano profondamente e mostrano risposte quasi identiche a quelle delle madri, sviluppando un potenziale di cura che pochi sapevano di possedere.
Per spiegare questi comportamenti in maniera coerente con la storia della nostra specie, dal Pleistocene a oggi, Il tempo dei padri ripercorre milioni di anni di evoluzione, dai primati ai mammiferi, risalendo a ritroso nel tempo fino agli anfibi e ai pesci, allargando continuamente la ricerca alle nuove incredibili scoperte delle neuroscienze, della genetica, dell’antropologia e dell’endocrinologia. Il risultato è una sintesi magistrale, un libro che cambia radicalmente le prospettive e amplia la nostra comprensione di cosa significhi essere un uomo. Con tutte le implicazioni che questo comporta per la nostra società.
Frans de Waal, autore di «Diversi. Le questioni di genere viste con gli occhi di un primatologo»
«Sarah Hrdy ci offre un saggio affascinante e avvincente sulla nuova scienza che ha rivelato il profondo potenziale di accudimento dei padri. Il libro è sia una storia personale, immensamente importante e coinvolgente, sia una sintesi magistrale di una ricerca scientifica altrettanto cruciale.»
Alison Gopnik, autrice di «Il bambino filosofo» e «Essere genitori non è un mestiere»
«Sono affascinato dalle possibilità dell'evoluzione del genere Homo, e Il tempo dei padri di Sarah Hrdy mi ha chiarito molte cose. I nostri antenati non sarebbero potuti sopravvivere nel Pleistocene senza l'alloparentalità, con i padri e gli altri uomini che aiutavano a prendersi cura dei piccoli e ad accudirli.»
Francis Ford Coppola
Sembra ovvio che le donne si occupino dei bambini e gli uomini di altre cose. Ovvio e naturale: è sempre stato così. Anche in biologia, per decenni, le cose si sono raccontate in questo modo: i maschi dei mammiferi si sono evoluti per competere tra loro per lo status e per l’accoppiamento, mentre le femmine si sono evolute per la gestazione, l’allattamento e la cura della prole. Per molto tempo si è sostenuto questo punto di vista senza neppure sentire l’esigenza di indagare oltre.
Ma il mondo è cambiato e siamo entrati nel ventunesimo secolo. Oggi un numero crescente di uomini si occupa dei bambini fin dalla nascita e mostra di saperlo fare benissimo. Com’è possibile? Stupita dalla tenera competenza dei nuovi padri in tutto il mondo – anche nella sua stessa famiglia – la decana dell’antropologia statunitense Sarah Blaffer Hrdy ha deciso di indagare le radici profonde dell’accudimento maschile per spiegare questo sorprendente allontanamento da tutto ciò che veniva ritenuto acquisito e «normale».
Hrdy attinge a una vasta gamma di ricerche recentissime per sostenere che questa trasformazione negli uomini non è solo culturale, ma ha anche fondamenti biologici. Gli uomini a contatto intimo e prolungato con i bambini cambiano profondamente e mostrano risposte quasi identiche a quelle delle madri, sviluppando un potenziale di cura che pochi sapevano di possedere.
Per spiegare questi comportamenti in maniera coerente con la storia della nostra specie, dal Pleistocene a oggi, Il tempo dei padri ripercorre milioni di anni di evoluzione, dai primati ai mammiferi, risalendo a ritroso nel tempo fino agli anfibi e ai pesci, allargando continuamente la ricerca alle nuove incredibili scoperte delle neuroscienze, della genetica, dell’antropologia e dell’endocrinologia. Il risultato è una sintesi magistrale, un libro che cambia radicalmente le prospettive e amplia la nostra comprensione di cosa significhi essere un uomo. Con tutte le implicazioni che questo comporta per la nostra società.
Notas biográficas
Sarah Blaffer Hrdy è professoressa emerita di Antropologia alla University of California, Davis. Antropologa e primatologa, ha dato contributi fondamentali nei campi della psicologia evoluzionistica e della sociobiologia, ricevendo nel 2013 il Lifetime Career Award for Distinguished Scientific Contribution dalla prestigiosa Human Behavior and Evolution Society. Nel 2002 è stata inclusa da «Discover» tra le 50 più influenti donne della scienza. In Italia ha pubblicato La donna che non si è evoluta. Ipotesi di sociobiologia (1985) e Istinto materno. Tra natura e cultura, l’ambivalenza del ruolo femminile nella riproduzione della specie (2001).