Descripción
«La donna più intelligente della sua epoca, capace di confliggere, attraverso il dono di una grazia urticante, con il durissimo velluto della società che la circonda.»
TTL - La Stampa - Mirella Appiotti
«Ho letto tutti i libri di Elizabeth von Arnim ... Straordinaria.»
Edmund de Waal, autore di Un’eredità di avorio e ambra
««Elizabeth von Arnim, ironica e crudele, distrugge qui allegramente gli uomini... per non parlare delle signore, poverine anche loro, allora come adesso». »
«la Repubblica» - Natalia Aspesi
«Se entri nel mondo di Elizabeth von Arnim non lo lasci più». »
Natalia Rancati, «Elle»
««Cattiva, spiritosa, anticonvenzionale, lungimirante, Elizabeth von Arnim racconta con verve e un acuto occhio sociale i tic e i tabù della buona società». »
Irene Bignardi, «Vanity Fair»
«Irresistibile per humour, sottigliezza psicologica, fini descrizioni d’ambiente.»
Corriere della Sera - Serena Zoli
««Di incantevole, come sempre, ci sono i personaggi. Ma niente enfasi, mai: la vita non sarà mai una faccenda così seria da farne un dramma». »
«Panorama» - Daniela Mattalia
««Di incantevole, come sempre, ci sono i personaggi. Ma niente enfasi mai: la vita non sarà mai una faccenda così seria da farne un dramma». »
Daniela Mattalia, «Panorama»
««Cattiva, spiritosa, anticonvenzionale, lungimirante, Elizabeth von Arnim racconta con verve e un acuto occhio sociale i tic e i tabù della buona società» »
«Vanity Fair» - Irene Bignardi
««Se entri nel mondo di Elizabeth von Arnim non lo lasci più». »
«Elle» - Natalia Rancati
««Elizabeth von Arnim, ironica e crudele, distrugge qui allegramente gli uomini... per non parlare delle signore, poverine anche loro, allora come adesso». »
Natalia Aspesi, «la Repubblica»
«Una folla di raffinati lettori ha scoperto a poco a poco i romanzi di questa scrittrice ironica, spregiudicata, fuori da ogni corrente letteraria, spesso crudelissima nel descrivere una società boriosa, superficiale, vecchia, ingiusta soprattutto verso le donne.»
la Repubblica - Natalia Aspesi
«Cattiva, spiritosa, anticonvenzionale, lungimirante, Elizabeth von Arnim... racconta con verve e un acuto occhio sociale i tic e i tabù della buona società.»
Vanity Fair - Irene Bignardi
Uno scandalo incombe sulla famiglia Bott: il povero Ernest, appena deceduto in un incidente stradale, ha diseredato la moglie Milly. Possibile che quegli occhi di colomba, quella figuretta tanto dolce e amabile meritino un castigo tanto duro? La costernazione e l’indignazione iniziale dei Bott si trasformano presto in dubbio e sospetto: e se quei venticinque anni di vita matrimoniale nascondessero un inconfessabile segreto? La soave Milly si è forse macchiata di qualche oscuro peccato? Milly sa che l’esclusione dal testamento del marito non è che l’espiazione per un’esistenza di doppiezza: per tutto quel tempo ha amato uno studioso di Oxford, Arthur. Ora, finalmente, potrà chiarire la sua situazione con lui, raccontargli che Ernest era al corrente della loro relazione e accettare la sua proposta di matrimonio. Non vede l’ora di andarsene lontano dai Bott, lasciando tutti lì a bisbigliare su di lei. D’impulso Milly esce di casa con un piccolo bagaglio e si dirige alla stazione. Ma nulla andrà secondo le sue aspettative.
Autrice brillante e di raro anticonformismo, Elizabeth von Arnim conferma qui la sua straordinaria abilità nel tratteggiare precisi e caustici ritratti di un mondo dominato dall’ipocrisia e dalle convenzioni sociali. Nella sua profonda, incisiva e divertentissima messa a nudo dell’animo di ciascuno dei suoi protagonisti, l’accento cade sui punti scoperti della cosiddetta morale comune: davvero si può parlare di colpa quando si tratta di amore?
TTL - La Stampa - Mirella Appiotti
«Ho letto tutti i libri di Elizabeth von Arnim ... Straordinaria.»
Edmund de Waal, autore di Un’eredità di avorio e ambra
««Elizabeth von Arnim, ironica e crudele, distrugge qui allegramente gli uomini... per non parlare delle signore, poverine anche loro, allora come adesso». »
«la Repubblica» - Natalia Aspesi
«Se entri nel mondo di Elizabeth von Arnim non lo lasci più». »
Natalia Rancati, «Elle»
««Cattiva, spiritosa, anticonvenzionale, lungimirante, Elizabeth von Arnim racconta con verve e un acuto occhio sociale i tic e i tabù della buona società». »
Irene Bignardi, «Vanity Fair»
«Irresistibile per humour, sottigliezza psicologica, fini descrizioni d’ambiente.»
Corriere della Sera - Serena Zoli
««Di incantevole, come sempre, ci sono i personaggi. Ma niente enfasi, mai: la vita non sarà mai una faccenda così seria da farne un dramma». »
«Panorama» - Daniela Mattalia
««Di incantevole, come sempre, ci sono i personaggi. Ma niente enfasi mai: la vita non sarà mai una faccenda così seria da farne un dramma». »
Daniela Mattalia, «Panorama»
««Cattiva, spiritosa, anticonvenzionale, lungimirante, Elizabeth von Arnim racconta con verve e un acuto occhio sociale i tic e i tabù della buona società» »
«Vanity Fair» - Irene Bignardi
««Se entri nel mondo di Elizabeth von Arnim non lo lasci più». »
«Elle» - Natalia Rancati
««Elizabeth von Arnim, ironica e crudele, distrugge qui allegramente gli uomini... per non parlare delle signore, poverine anche loro, allora come adesso». »
Natalia Aspesi, «la Repubblica»
«Una folla di raffinati lettori ha scoperto a poco a poco i romanzi di questa scrittrice ironica, spregiudicata, fuori da ogni corrente letteraria, spesso crudelissima nel descrivere una società boriosa, superficiale, vecchia, ingiusta soprattutto verso le donne.»
la Repubblica - Natalia Aspesi
«Cattiva, spiritosa, anticonvenzionale, lungimirante, Elizabeth von Arnim... racconta con verve e un acuto occhio sociale i tic e i tabù della buona società.»
Vanity Fair - Irene Bignardi
Uno scandalo incombe sulla famiglia Bott: il povero Ernest, appena deceduto in un incidente stradale, ha diseredato la moglie Milly. Possibile che quegli occhi di colomba, quella figuretta tanto dolce e amabile meritino un castigo tanto duro? La costernazione e l’indignazione iniziale dei Bott si trasformano presto in dubbio e sospetto: e se quei venticinque anni di vita matrimoniale nascondessero un inconfessabile segreto? La soave Milly si è forse macchiata di qualche oscuro peccato? Milly sa che l’esclusione dal testamento del marito non è che l’espiazione per un’esistenza di doppiezza: per tutto quel tempo ha amato uno studioso di Oxford, Arthur. Ora, finalmente, potrà chiarire la sua situazione con lui, raccontargli che Ernest era al corrente della loro relazione e accettare la sua proposta di matrimonio. Non vede l’ora di andarsene lontano dai Bott, lasciando tutti lì a bisbigliare su di lei. D’impulso Milly esce di casa con un piccolo bagaglio e si dirige alla stazione. Ma nulla andrà secondo le sue aspettative.
Autrice brillante e di raro anticonformismo, Elizabeth von Arnim conferma qui la sua straordinaria abilità nel tratteggiare precisi e caustici ritratti di un mondo dominato dall’ipocrisia e dalle convenzioni sociali. Nella sua profonda, incisiva e divertentissima messa a nudo dell’animo di ciascuno dei suoi protagonisti, l’accento cade sui punti scoperti della cosiddetta morale comune: davvero si può parlare di colpa quando si tratta di amore?
Notas biográficas
Elizabeth von Arnim (Mary Annette Beauchamp 1866 -1941), nata a Sydney in Australia e cresciuta in Inghilterra, fu cugina di Katherine Mansfield e amante di H.G. Wells, che la descrisse come «la donna più intelligente della sua epoca». Tutti i suoi romanzi sono pubblicati da Bollati Boringhieri.