Il giardino di Elizabeth
Autore:
Editore:
Anno:
2014
Numero pagine:
149
ISBN:
9788833973210
DRM:
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Layout:
Reflowable
Description
Natalia Aspesi, «Elle»
««Se entri nel mondo di Elizabeth von Arnim non lo lasci più». »
Natalia Rancati, «Elle»
««Ho letto tutti i libri di Elizabeth von Arnim. Straordinaria». »
Edmund de Waal, autore di «Un’eredità di avorio e ambra»
««Autrice brillante e donna di raro anticonformismo... Nei suoi romanzi le protagoniste hanno a che fare con i temi della seduzione, della solitudine, dell’emancipazione, dell’intelligenza come magnifico antidoto al tempo che passa». »
Laura Lepri, «Il Sole 24 ore»
««Ogni volta che esce un libro di Elizabeth von Arnim corro a comprarlo».»
«la Repubblica» - Natalia Aspesi
««Ho letto tutti i libri di Elizabeth von Arnim. Straordinaria». »
Edmund de Waal, autore di «Un’eredità di avorio e ambra»
««Se entri nel mondo di Elizabeth von Arnim non lo lasci più». »
«Elle» - Natalia Rancati
Sposata da cinque anni con il conte von Arnim, ben più anziano di lei e prussiano fino al midollo, Elizabeth abbandona la caotica Berlino per Nassenheide, enorme tenuta in Pomerania. Si innamora della pace, dell’isolamento del luogo: il tetro convento seicentesco viene ripristinato, come pure il vasto e derelitto giardino che lo circonda.
Il libro, pubblicato anonimo nel 1898 (e con grande successo, tanto che le opere successive verranno firmate con la dicitura «l’autrice del Giardino di Elizabeth»), nasce in questa oasi, ed è profondamente legato alla vicenda biografica della giovane inglese trapiantata in Germania.
Nel giardino (lo ammirerà estasiato E.M. Forster, insegnante privato a Nassenheide nel 1904) Elizabeth legge, sogna, prepara la sua carriera di scrittrice. Nella cura delle piante e dei fiori, nella maternità, nel trascorrere delle stagioni, nella fuga dalla distruttività dei rapporti sociali, Elizabeth sente autentica la determinazione a essere qualcosa di più di una buona moglie tedesca. La natura, come l’uomo, dev’essere libera. E, sotto le mentite e raffinate spoglie di un inno alla intensa bellezza della vegetazione, una donna più avanti del suo tempo ci parla di un modo estremamente moderno di vivere il conflitto tra libertà e oppressione.