Le rose di Axum

La terza indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa orientale italiana
Year:
2021
ISBN:
9788877075963
DRM:
Social DRM

€8.99


Description

Febbraio 1936: in piena guerra di Abissinia, nelle saline di Massaua, retrovia del conflitto, viene scoperto il cadavere di un indigeno torturato e sfigurato. Sembra un caso di ordinaria amministrazione: e infatti le autorità coloniali lo liquidano come una banale vendetta fra clan eritrei. Invece l’omicidio dell’ignoto indigeno finirà per intrecciarsi con una torbida vicenda di spionaggio e complotti internazionali che condurrà il maggiore Morosini fino alla mitica città di Axum, capitale di uno dei regni più misteriosi dell’antichità africana. Durante il viaggio il maggiore dovrà anche scortare un gruppo di archeologi tedeschi giunti in Etiopia per recuperare la mummia di Caléb, il più grande fra i re dell’antica civiltà axumita. Ma Morosini scoprirà che dietro la facciata della missione scientifica si celano scopi ben più oscuri e inquietanti. E che i nuovi compagni di avventura non sono ciò che appaiono. Destreggiandosi tra agguati e omicidi, serpenti e scorpioni, agenti segreti e fascinosi fotoreporter in gonnella, predoni abissini e monaci copti, il maggiore ricomporrà i tasselli del mosaico, scoprendo la verità che si cela dietro le «rose di Axum». Un raffinato gioco di specchi in cui noir storico, thriller e romanzo d’avventura si fondono in un crescendo potente e originale, che tiene il lettore inchiodato alla pagina.

«L’Hauptsturmführer delle SS si mise ad aiutare gli operai, rimuovendo con le mani i pezzi della roccia frantumata dai picconi. Non appena fu aperto un vrco abbastanza grande, Hassler si fece dare un lume a petrolio ed entrò nella tomba di Caléb, facendo segno a Renhagel di seguirlo. Il professore tentennò per qualche secondo, cercando di scavalcare una montagnola di pietrisco. A un tratto sentimmo il suo connazionale lanciare un urlo di terrore e lo vedemmo arretrare in preda al panico, gettando la lampada davanti a sé. Il pavimento era brulicante di scorpioni neri, che si muovevano vorticando come falene impazzite. Alcuni si erano già arrampicati sugli stivali di Hassler e ora gli danzavano pericolosamente sulle gambe.»


Note biografiche

È nato a Torino nel 1964, è giornalista e lavora a La Stampa. Oltre a Il destino dell’avvoltoio, ha pubblicato cinque romanzi (Morire è un attimo, Una donna di troppo, Il volo della cicala, Le rose di Axum e Nero Tav) oltre a racconti in svariate antologie giallo-noir, tra cui, per Edizioni del Capricorno, Porta Palazzo in noir (2016) e Il Po in noir (2017). Nel 2010 ha vinto con Morire è un attimo il Premio Archè Anguillara Sabazia e nel 2013 il Premio GialloLatino con il racconto Dos gardenias, pubblicato da Segretissimo Mondadori. Con Vita spericolata di Albert Spaggiari, biografia di un famoso ladro francese degli anni Settanta (2016), è stato finalista al Premio Acqui Storia. L’ultima opera, Fuori dal coro (2017), è una galleria di personaggi irregolari e controcorrente del Novecento. Dal 2014 è presidente di Torinoir, sodalizio di scrittori torinesi malati di noir.


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