Anche l’immagine stampata è per la cultura italiana della modernità uno dei nuovi strumenti della conoscenza, come il cannocchiale e il microscopio. L’immagine stampata comunica antichità, animali rari, abiti esotici, macchine, esperimenti, anatomie, opere d’arte, paesaggi. Un nuovo pubblico di lettori di immagini preferisce vedere e ascoltare piuttosto che leggere e ha bisogno di vedere per credere. Sono i nuovi lettori che usano il libro illustrato per apprendere itinerari e arti, culti e eventi, per conservare nelle loro case le immagini dei luoghi, dei costumi e delle feste dei paesi che hanno visitato, che visiteranno o che non visiteranno mai. Dietro l’uso dell’immagine stampata c’è una mentalità emergente: i suoi lettori vogliono essere informati decifrando immagini di cui apprezzano la qualità e che considerano un ineliminabile strumento di conoscenza in vari campi – dalle architetture ai corpi, dagli eventi alle fisionomie. È una mentalità laica che ha bisogno di prove e documenti. L’immagine è il passo iniziale verso la lettura anche per i non-lettori. L’immagine fa circolare il racconto anche tra coloro che non lo sanno leggere e raccontare. Così circolano nei paesi europei le dicerie, le leggende, le canzoni al pari delle macchine, teorie, esperimenti delle nuove scienze.