Description
Non tutte le pallottole sono un crimine. Quando la giustizia fallisce, una madre diventa legge.
Corte di Lubecca, 6 marzo 1981. Il silenzio dell'aula è rotto da otto spari. Marianne Bachmeier ha appena estratto una Beretta dalla borsetta. La impugna con mano ferma, mentre Klaus Grabowski le dà le spalle. Sei proiettili trovano il bersaglio. Esplode il panico, ma non in lei che, glaciale, abbassa l'arma. "Avrei voluto sparargli in faccia", dice, senza opporre resistenza all'arresto. "Purtroppo l'ho preso alla schiena. Spero che crepi." Così avviene: il macellaio, l'uomo che ha trucidato la sua bambina, muore. Ma è in quel momento che inizia il vero processo: non più a Grabowski, ma alla coscienza di una nazione intera. Una madre ha giustiziato l'assassino di sua figlia in un'aula di tribunale. La Germania si divide: quando la legge fallisce, una madre ha diritto di uccidere?
Biographical notes
Irene Chias è siciliana. Dopo aver lavorato come giornalista per diversi anni in Francia e a Milano, adesso vive a Malta. I suoi racconti sono apparsi su “Nuovi Argomenti”, su “Granta Italia”, sulle pagine siciliane di “Repubblica”, su “Il primo amore” e in diverse antologie. Dopo l’esordio con Sono ateo e ti amo (Elliot, 2010 e Laurana, 2022), ha pubblicato Esercizi di sevizia e seduzione (Mondadori, 2013), vincitore del Premio Mondello Opera Italiana e del Premio Mondello Giovani, Non cercare l’uomo capra (Laurana, 2016), Fiore d’agave, fiore di scimmia (Laurana, 2020) e Rocchesante (Laurana, 2023).