Description
Il volume si apre con un testo firmato da Stefano Rodotà
Così cominciò in Italia
la rivoluzione dei diritti
di Stefano Rodotà
NEL 1970 IL PARLAMENTO italiano approva le leggi
sull'ordinamento regionale ordinario, sul divorzio, sul
referendum, sullo Statuto dei lavoratori, sui termini massimi
della carcerazione preventiva, con un addensamento di interventi
riformatori che non ha paragoni nell'intera storia repubblicana. In un
solo anno viene modificato l'assetto dello Stato, si ampliano gli spazi delle
libertà individuali e sociali, si riconosce ai cittadini il diritto di intervenire
nelle scelte legislative. Istituzioni e società cambiano nel profondo, e
comincia quella rivoluzione dei diritti che accompagnerà la politica italiana
lungo gli anni Settanta.
Non fu un miracolo. L'avvio di questo processo era stato preparato
da quello che venne chiamato il "disgelo costituzionale": la progressiva
e sempre più diffusa consapevolezza della necessità non solo di dare
attuazione a fondamentali istituti previsti dalla Costituzione, ma di
svilupparne le indicazioni più significative. Si verifica così una benefica
congiunzione tra consapevolezza politica, spinte sociali, innovazione
culturale. La buona cultura pervade la società e produce buona ed efficiente
politica, smentendo le tesi alimentate dalla diffusa ignoranza recente
che dipinge i tempi della cosiddetta Prima Repubblica come una fase di
stagnazione, di assenza di cambiamenti profondi.