Description
Il travolgente dominio dell’Occidente è come noto all’origine della trasformazione politica, culturale, linguistica, economica e sociale dell’intero pianeta. Quasi ovunque lo Stato nazionale – il prodotto della evoluzione interna dell’Europa – è diventato il pilastro della vita politica e ha via via sostituito le città-Stato, i regni, i califfati che costellavano il globo. Questo “impero occidentale” ha poi intrapreso la strada del declino per effetto delle trasformazioni che esso stesso ha scatenato nel mondo. Ma il declino (e poi il collasso) imperiale non è necessariamente preceduto da un declino secolare. L’Impero romano era l’organismo politico più grande e longevo che l’Eurasia occidentale avesse mai conosciuto, e una sua metà crollò nel giro di pochi decenni dal picco di potenza politica ed economica. Si ha un parallelo tra la storia di Roma e quella dell’Occidente moderno. Per entrambi, la crisi ha iniziato a colpire a partire dai momenti di massima prosperità. Questo libro riflette su quanto complicato sia il percorso dell’economia e della politica, quanto sia poco o per niente prevedibile, quanti crocevia oggi stesso potrebbero aprire dei percorsi diversi.
Biographical notes
Dal 1982 al 2007 ha lavorato nell’industria e nella finanza: prima in Pirelli, poi alla Prime e al Credit Suisse. Tra i suoi saggi: Il Grande Ammiraglio Zheng He e l’economia globale (Guerini, 2008) e La Storia non è finita (Guerini, 2021). Ha diretto la Lettera Economica del Centro Einaudi di Torino dal 2009 al 2020. Oggi collabora con Il Foglio, La Stampa, Radio Radicale, Liberi Oltre, Tgcom24, Rai Uno.