Inserito dal “Guardian” tra i 100 migliori libri in inglese, questo romanzo di formazione – che non condurrà il suo protagonista alla realizzazione personale tanto sperata – esplora con audacia le relazioni di classe e tra i sessi, attaccando le istituzioni più care alla società vittoriana.

Gli studi accademici, nella vicina ma metaforicamente lontanissima Christminster, sono la massima aspirazione di Jude Fawley. Cresciuto nelle campagne del Wessex, contea fittizia proprio come la città di Christminster, qui corrispettivo di Oxford, ha abbandonato la scuola, malvolentieri, per guadagnare qualche soldo come spaventapasseri e assistere l’arcigna zia nel forno di lei. Ma sogna un futuro completamente diverso, una carriera ecclesiastica – chissà, potrebbe diventare anche vescovo. Allora, mentre effettua le consegne del pane, impara il latino e il greco. Nonostante i suoi desideri, però, l’oscurità sembra impadronirsi della sua vita. Jude non otterrà nulla di quello che si era prefigurato: si trasferirà in città, ma diventerà muratore, si sposerà con la giovane provocatrice Arabella, divorzierà, vivrà nello scandalo una lunga relazione con la cugina Sue Bridehead. Sarà sommerso in una serie di situazioni assurde e dolorose, nelle quali anche il rapporto con la fede e i valori religiosi occuperanno uno spazio estremamente importante.