Description
In questo prezioso testo del 1931, il noto studioso orientalista Giuseppe De Lorenzo ripercorre la luminosa vicenda umana ed intellettuale di Giordano Bruno, traccia le linee essenziali della sua filosofia e ne descrive la tragica sorte riportando testimonianze e documenti dell’epoca, come i resoconti degli interrogatori presso il tribunale della Santa Inquisizione e la sentenza che lo condannò al rogo nel 1600 nella piazza di Campo dei Fiori a Roma.
Del filosofo nolano De Lorenzo ammira l’acume e l’ingegno grazie ai quali concepì, primo tra gli occidentali, l’idea di numerosi altri sistemi solari e mondi, in ciò accostandosi alle visioni degli Indiani dell’antichità. Per l’autore, Bruno è esempio nobile del pensiero che diviene azione: non abiurando le sue idee al punto di accettare la pena capitale, il Nolano si erge universalmente quale martire della Verità contro l’oscurantismo.
Biographical notes
Giuseppe De Lorenzo (1871–1957) fu un insigne geologo, professore all’Università di Catania e all’Università di Napoli. Parallelamente agli studî di geologia coltivò lo studio di autori come Bruno, Byron, Schopenhauer, Shakespeare e Leopardi, alla ricerca di una soluzione al problema del dolore del mondo. Pioniere nella diffusione dell’insegnamento del Buddha in Italia, fu il primo ad aprire la pista non ancóra battuta dei testi pāli traducendo insieme a Neumann e poi in solitaria il Majjhimanikāyo in tre volumi (1907-1927). Tra le sue opere si annoverano una traduzione del Buddhistischer Katechismus di Friedrich Zimmermann (1897 e 1922) ed alcuni saggi come Il buddismo in Europa (1899); La magia nel buddismo (1900); Paragoni geologici nella Bibbia e nel Buddismo (1901); Leonardo da Vinci e la geologia (1920); Shakespeare e il dolore del mondo (1921); Il sole del Gange (1924); India e buddhismo antico (1926 e 2022); Oriente ed Occidente (1931); Gli ultimi giorni di Gotamo Buddho (1948 e 2022); Scienza d’Occidente e Sapienza d’Oriente (1953).