Description
Poesie della cecità ospita la biografia di donna e di poeta di Lamia Makaddam con la sua straordinaria capacità di generare immagini poetiche e di condensarle visivamente in testi che sono guidati da eventi quotidiani – dalla cucina alla casa, dalla famiglia all'amicizia, dalla solitudine all'amore – tratteggiati con autonomia stilistica, frasi brevi e paragrafi intermittenti, scritti nel poco tempo libero «quei pochi minuti e quelle poche ore che trascorro in bagno, nella vasca, a mangiare, camminare e dormire.»
Sono poesie della cecità, claudicanti momenti di crisi, disperazione, improvvisa tenerezza, di fronte ai quali la poetessa si pone come qualcuno che ha perso la vista, ma senza per questo indietreggiare. «Questi sono testi immaginari, proprio come la cecità, vi sembro forse cieca? Vedo pienamente con gli occhi.»
Versi in cui ogni istante è inseparabile dalla poesia che l'accompagna, dalla necessità di orientare in senso poetico le relazioni umane, la concezione del mondo, pur nella consapevolezza che la parola è «abito corto che non arriva alle ginocchia». «Le parole hanno complicato i rapporti umani trascinandoli in labirinti, interpretazioni e corridoi senza via d'uscita» e così la scrittura non «si eleverà mai al livello della vita».
Ciò nonostante la scrittura continua per amore e il mondo deve fermarsi ad ascoltare la chiamata di una donna che lotta con i suoi pensieri.
«Quando una donna invoca
il mondo dovrebbe fermarsi ad ascoltarla
[…]
una donna che piange per qualcosa che ha perso e che l'ha persa
non è solo vento che sbatte la testa contro un muro
non è il sentiero che all'improvviso si è trovato senza un sentiero
né la porta che non riconosce la casa
la donna piange per avvertire del terremoto
proprio come fanno i gatti
non trascurate una donna che singhiozza
significa che tutti voi
non state bene»