Description
Perché tornare ancora a Parmenide? Perché ripercorrere la via che lo condusse alla soglia del mondo visibile, e accogliere le parole alate di una Sapienza distillata solo per chi avesse orecchi da iniziato? Perché oggi sappiamo che Parmenide non era solo un filosofo, ma molto di più. Era un sacerdote di Apollo Oúlios, l’Apollo delle Guarigioni, iatromante e maestro-sciamano di sacralità alla maniera dei corrispettivi d’Oriente, induisti, taoisti, buddhisti e dunque la sua sapienza tramandata oralmente connetteva la sophía d’Occidente con quella orientale. Ed era anche politico illumina-to, alla maniera dei Pitagorici, e raffinatissimo indagatore della Natura, e fu il primo, emergendo dallo sfondo della tenzone dialettica originaria, a fornire un modello per l’articolazione razionale del pensiero, attraverso l’uso di principi come quello di non contraddizione, del terzo escluso, e altri. Perché con Parmenide nasce la Sapienza greca affidata alla scrittura, benché forse destinata a una cerchia ristretta di lettori-discepoli, e in essa dimora la radice della filosofia d’Occidente. E la filosofia d’Occidente, attraverso Parmenide, dichiara la sua origine dallo sciamanesimo di guarigione, dalla iatromanzia apollinea e dal misticismo visionario, e la sua vicinanza alla coeva Sapienza d’Oriente. È proprio per rendergli giustizia, dunque, e restituire a noi uno sguardo mistico, abissale e luminoso sulla vita e la sua scaturigine che dobbiamo tornare a Parmenide e al suo poe-ma Dell’origine, i cui frammenti, giunti fino a noi, ci mostrano e ci testimoniano il “fiore dell’intuire”.