La storia balorda

Editore:
Anno:
2011
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Europa, 1938. A Baden-Baden si gioca un torneo di scacchi, a Vienna i tedeschi celebrano l’annessione dell’Austria organizzando una partita di calcio, a Parigi, pochi mesi dopo, si disputano i mondiali. Il continente sta scivolando verso la guerra, ma pochi se ne accorgono, e rimane il tempo per appassionarsi alle gesta di Bartali, che conquista il suo primo Tour de France, o di Leônidas da Silva, fantasmagorico attaccante brasiliano. Intanto le croci uncinate premono minacciose, e Leo­poldo Stablinski, cittadino polacco, si trasferisce prima in Francia, poi in Argentina.Trentotto anni dopo lo scrittore Osvaldo Soriano compie il percorso inverso, fuggendo dalla dittatura di Videla. Tra quelli che rimangono in Argentina c’è Casimiro Stablinski, figlio di Leopoldo, e nel 1978 i mondiali di calcio sbarcano nella sua città, Rosario. Mentre gli europei chiudono gli occhi sulla guerra sporca dei generali, Casimiro diventa vittima inconsapevole della repressione: il gioco del potere si infila negli stadi, esce per le strade e colpisce senza preavviso.In svariati decenni si intrecciano le vicende di due continenti, quelle piccole e quelle grandi, in una cavalcata romanzesca che cerca il bandolo della storia tra le più avvincenti prodezze sportive del secolo. Personaggi disparati si muovono dentro e fuori del campo, sul ring o sugli spalti: dal calciatore argentino creato dalla penna di Soriano che gioca a calcio con Camus in una Parigi pre occupazione, al fuoriclasse austriaco che non volle mettere il proprio talento al servizio della Germania di Hitler; da Eichmann fuggitivo in Sudamerica al pugile della Pampa campione a Montecarlo; da Soriano stesso in triste esilio a Maradona inconsapevole vendicatore delle Malvinas, tutti affollano una storia che negli Stablinski ha il proprio emblema. Una storia fitta di trame, intrigante e balorda.



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