La terribile lingua tedesca

Editore:
Anno:
2021
ISBN:
9788822912527
DRM:
Social DRM

€7.99


Description

– In fondo, anche il tedesco è meglio della morte.– Beh non saprei, dipende dal genere di morte.Per tutta la vita Mark Twain ebbe unrapporto complicato con la linguatedesca. Provò più volte a impararla, manon riuscì mai a ottenere un livello dipadronanza tale da soddisfare le sueraffinate esigenze espressive. Alla finesi convinse che il problema non era suo,ma del tedesco: «i miei studi filologicimi hanno dimostrato che una personadotata è in grado di imparare l’inglese intrenta ore, il francese in trenta giorni eil tedesco in trent’anni: è dunqueevidente che si tratta di una lingua cheha bisogno di essere semplificata erimessa in sesto. Se dovesse rimanerecosì com’è, converrà archiviarla rispettosamente fra le lingue morte, perchésolo i morti avranno il tempo diimpararla».
Qui si propone, per la prima volta intraduzione italiana, una raccolta deitesti scritti da Twain sul tedesco, o neiquali il tedesco ha larga parte: le radicaliproposte di riforma linguistica, idiscorsi pubblici in uno straordinariogrammelot anglo-germanico, unacommedia e un racconto con ladescrizione delle disavventure allequali vanno incontro quanti improvvidamente fanno uso, senza benconoscerla, di questa lingua infernale,«inventata da un pazzo con il maldi denti».


Biographical notes

Mark Twain (1835-1910), pseudonimo di Samuel Langhorne Clemens, è forse il più grande scrittore umoristico di tutti i tempi, autore di capolavori come <i>Le avventure di Tom Sawyer</i>, <i>Le avventure di Huckleberry Finn</i>, <i>Un americano alla corte di re Artù</i>. Per ottenere il passaporto per la Germania, dette di sé stesso questa descrizione: «Nato nel 1835. Altezza 1 metro e 74 centimetri. Peso circa 65 chilogrammi, a volte più, a volte meno. Capelli castano scuro, baffi rossi, faccia piena, con grandi orecchie e occhi brillanti e vivaci azzurro chiaro, e un carattere morale dannatamente buono. Lavoro: scrittore».
Giuseppe Dino Baldi, filologo classico e scrittore, ha pubblicato per Quodlibet <em>Morti favolose degli antichi</em> (2010) e Vite efferate di papi (2015); ha tradotto e curato l’<em>Anabasi</em> di Senofonte (<em>La spedizione verso l’interno</em>, 2012) e <em>Germania</em> di Tacito (2019). Tra i suoi saggi, <em>Filologi ed antifilologi </em>(Le Lettere, 2006) e <em>La filologia, il metodo e la scuola di Enea Piccolomini</em> (Gonnelli, 2012). Con altri, dirige la collana digitale Quodlibet «Note Azzurre», per la quale ha curato <em>L’isola dei ciechi</em> di Giuseppe Fraccaroli.
Giuseppe Dino Baldi, filologo classico e scrittore, ha pubblicato per Quodlibet <em>Morti favolose degli antichi</em> (2010) e Vite efferate di papi (2015); ha tradotto e curato l’<em>Anabasi</em> di Senofonte (<em>La spedizione verso l’interno</em>, 2012) e <em>Germania</em> di Tacito (2019). Tra i suoi saggi, <em>Filologi ed antifilologi </em>(Le Lettere, 2006) e <em>La filologia, il metodo e la scuola di Enea Piccolomini</em> (Gonnelli, 2012). Con altri, dirige la collana digitale Quodlibet «Note Azzurre», per la quale ha curato <em>L’isola dei ciechi</em> di Giuseppe Fraccaroli.

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51.09062392, 10.38094096

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