Description
Il volume, dedicato alla trasposizione del romanzo di Melville Moby Dick (una delle passioni della vita di Caprioli), presenta la prima edizione italiana, illustrata da Caprioli, di un adattamento integrale sceneggiato da Massimo Liorni per I quaderni del fumetto, pubblicato dai Fratelli Spada nel 1975; oltre alla riduzione illustrata dell’opera, effettuata dall’artista per la rivista inglese Ranger nel 1966; mentre i testi esegetici sono contrappuntati dalle 17 illustrazioni eseguite nel 1951, sempre da Caprioli, per la riduzione per ragazzi Il mostro bianco, edito da Mondadori.
La balena bianca viene rappresentato attraverso tavole suggestive e dinamiche, di un Caprioli ormai nel pieno della maturità di stile e nel suo tratto magistrale, benché ombreggiato non con i “suoi” puntini ma in maniera tradizionale.
Con ciò, Caprioli conferisce una nuova interpretazione della forza dirompente della balena e dell’ossessione del capitano Achab, che trascina anche il proprio equipaggio all’epico, vendicativo incontro/scontro con il “mostro bianco”.
Definito «poeta del mare», Caprioli è molto di più: esperto di Storia e di Scienza, maestro dell’Illustrazione e del bianco/nero
«[...] Cosa potrà mai succedere quando un artista, detto per antonomasia “il fumettista del mare”, viene posto di fronte a un libro che sia a sua volta per antonomasia “il classico del mare”? Se non immedesimarvisi totalmente, trovandola un’opera in estrema sintonia con le proprie intime e convinte propensioni espressive, con il proprio operato artistico più frequente, e soprattutto coi propri princìpi estetici.
Peraltro, in tutta la sua opera, Caprioli non si negò pagine e pagine con scene di mare: nelle quali è anche doviziosamente parafrasata una caccia alla balena. Cioè anche in questa prospettiva figura senz’altro quella indubbia “ossessione” del mare – ossessione (beninteso!) nient’affatto cupa, come in genere capita con le ossessioni, bensì gioiosa e serena – che poi egli avrebbe portato a una perfezione inarrivabile. [...]
[...] Caprioli gode del singolare primato di essere stato il disegnatore di fumetti che ha avuto le più numerose occasioni d’approccio con il cosiddetto capolavoro del mare. Infatti, in letteratura c’è un altro tema eterno, quello della caccia alla balena. Perché esso è bensì ciò che è stato interpretato più e più volte come la metafora della lotta del Bene contro il Male; ma è altresì un’altra innegabile metafora: quella dell’alleanza/ rivalità dell’uomo con il mare, in rapporto alle sue creature.»
(dalla prefazione di Gianni Brunoro)