Description
Giuseppe Antonelli ci accompagna alla scoperta del 'politicoso', un linguaggio urlato, elementare e artificialmente popolare che ha fatto irruzione nelle nostre case, rimbalzando all'impazzata tra televisione e social network. I politici hanno adeguato il loro linguaggio a quello dei destinatari, accogliendo un lessico ad alta frequenza e con costruzioni sintattiche piane: è il passaggio dal paradigma della superiorità a quello del rispecchiamento. Irene Cagliero, "L'Indice"
Oggi a dominare il discorso politico sono gli 'emologismi' e cioè parole, frasi, formule che funzionano come emoticon e che sembra abbiano occupato tutto lo spazio, anche quello del pensiero. A ogni condivisione diventano più pesanti, ma intanto perdono il loro peso specifico. Un esempio per tutti: 'onestà'. Paolo Conti, "Corriere della Sera"
Oggi l'eloquenza di molti politici può essere definita volgare proprio a partire dall'uso distorto della parola e del concetto di popolo. L'italiano populista ostenta una popolarità artificiale e orgogliosamente becera. Puntando sul politicamente e sul grammaticalmente scorretto, usa turpiloquio e strafalcioni come nella retorica classica si usavano gli ornamenti stilistici.
Biographical notes
Giuseppe Antonelli insegna Storia della lingua italiana all'Università di Cassino, collabora all'inserto "la Lettura" del "Corriere della Sera" e racconta storie di parole su Rai Tre. Tra i suoi ultimi libri Comunque anche Leopardi diceva le parolacce. L'italiano come non ve l'hanno mai raccontato (Mondadori 2014), La lingua in cui viviamo. Guida all'italiano scritto, parlato, digitato (Rizzoli 2017) e Il museo della lingua italiana (Mondadori 2018).