Description
Quale rapporto instaura il traduttore con il testo su cui lavora? quale atteggiamento deve tenere? che ruolo giocano la sensibilità linguistica e la creatività in una professione così delicata?
Il testo propone una riflessione sull’arte di tradurre e sulla didattica della traduzione, traendo spunto soprattutto dalla voce dei traduttori e dall’esperienza di insegnamento della traduzione letteraria e saggistica in ambito accademico. Si pone pertanto l’accento sulla persona del traduttore e sul ruolo dell’empatia e della corporeità nel processo traduttivo. Lo sfondo teorico di riferimento è costituito da un approccio ermeneutico alla traduzione e dal più recente concetto di embodiment, con cui si afferma il ruolo costitutivo che i sensi, le emozioni e il movimento hanno nei processi cognitivi.
Attraverso una serie di esempi concreti tratti dall’esperienza di insegnamento, l’autrice riflette sulla traduzione come forma di ascolto, analisi e interpretazione del testo nonché sull’importanza appunto della sensibilità linguistica intesa come capacità di sentire la lingua e di muoversi tra vari registri e sistemi linguistici.
Biographical notes
Professore associato di Lingua tedesca e Traduzione presso l’Università di Bologna, ha studiato Lingua e letteratura tedesca nelle Università di Trieste e Würzburg. Traduce dal tedesco e dal croato e si occupa di teoria e pratica delle traduzione. Alle forme di collaborazione tra autori e traduttori è dedicato il volume L’autore e i suoi traduttori. L’esempio di Claudio Magris (2013).