Fu Benedetto Croce a riscoprire la storia e i versi di questa meravigliosa e sfortunata poetessa lucana. Disse di lei che la giovane donna, costretta dai fratelli a vivere segregata in una torre, componeva poesie al “fine di dare qualche placamento o mitigazione al suo affanno e travaglio, e a questo fine la piegò e asservì del tutto”. Il dolore emerge potente dai suoi intensi versi. Un grido disperato che chiede di essere ascoltato anche dopo secoli…

Isabella di Morra (Favale, 1520 – Favale, 1546) figura tra le più interessanti poetesse petrarchiste del Rinascimento. Costretta dai fratelli a vivere isolata, Isabella morì giovanissima. Riscoperta da Benedetto Croce agli inizi del Novecento.