Description
Nel settembre 1995, Vimala Thakar decise di condividere con un gruppo di insegnanti yoga europei un’interpretazione alquanto desueta di questa Upanishad. In una cittadina dell’Himalaya questa saggia dell’era moderna ha cantato con gioia i dialoghi della Katha Upanishad rivolgendosi ai coloro nei cui cuori arde il fuoco della ricerca. Il contenuto dell’Upanishad è noto (il lungo dialogo avvenuto negli inferi tra Yama, il dio della morte, e il fanciullo Nachiketas, giunto nel regno dei morti per riscattare il padre che aveva donato in beneficenza le sue vacche più smunte e prive di latte), ma ella, con la sua interpretazione, pone l’accento sulla verità al di là di tempo e spazio.Tralasciando le implicazioni teologiche e mistiche, Vimala enfatizza l’essenza non-dualistica e olistica dell’Upanishad. Il sentiero tracciato non è unico, ma riguarda la conoscenza, la devozione e l’azione, i dialoghi presentano il sentiero universale dell’amore attraverso le parole che nascono dalla meditazione. Ella inoltre ricorda ai suoi allievi che questa Upanishad non è stata scritta per rispondere agli interrogativi della vita dopo la morte fisica, ma piuttosto per ricordarci che qui la morte riguarda quella dell’ego nello stato meditativo. Questo stato meditativo deve essere vissuto in ogni istante e durante ogni movimento della vita: è l’alchimia della vita.
Biographical notes
Nata in India nel 1923, si è laureata in filosofia orientale e occidentale all’Università di Nagpur. Grande sperimentatrice della vita nella sua complessità, ha aderito, in giovane età, al Movimento di ispirazione gandhiana di Vinoba Bhave per la distribuzione delle terre ai contadini. Al seguito di questo movimento, Vimala ha viaggiato attraverso tutta l’India. Alla fine degli anni Cinquanta incontra Sri Krishnamurti, il quale la incoraggia a condividere con altri le sue visioni della vita. Vimala, quindi, viaggerà in molti paesi del mondo per dialogare sulla ricerca spirituale e sulla meditazione intesa come silenzio interiore. Dagli anni Novanta si è stabilita a Mount Abu nel Rajasthan, dove è passata a miglior vita nel marzo 2009. Le Edizioni Mediterranee hanno pubblicato il suo commento alla Baghavad Gita.
Rosanna Rizzi Silva nata ad Asmara (Etiopia) da genitori italiani, entra giovanissima in contatto con la cultura ed il misticismo dell'Estremo Oriente. L'incontro con Swami Satchidananda, avvenuto a Roma nel 1970, la spinge ad approfondire i suoi studi e a visitare le più importanti scuole di Yoga in India. Discepola di noti Maestri, come Mère, Ambu di Pondicherry, Chidananda di Rishikesh e Janakiraman di Bangalore, insegna dal 1977 nel proprio "centro" di Roma e presso l'ISFIY (Istituto Superiore per la Formazione di insegnanti di Yoga) di Roma e di Parma; collabora inoltre alla Rivista Yoga edita dalla FIY.