
Description
«Una storia affascinante dove si mescolano filosofia, geografia, misura del tempo e misura dello spazio.»
Patrizia Caraveo, «Il Sole 24 Ore»
Da quando l’uomo ha iniziato a misurare lo spazio intorno a sé non ha mai finito di stupirsi. Una domanda apparentemente banale come «dove siamo?» non ha mai avuto una risposta semplice e definitiva.
In queste pagine dense e scorrevoli, siamo presi per mano e condotti prima nello spazio appena percepito di una vallata, come quello del mondo di Homo erectus, poi attraverso i miti cosmogonici più arcaici e infine ai primissimi sistemi rappresentativi del mondo. Scopriamo così che i grandi imperi dell’Età del Bronzo avevano mappe concettuali raffinate e che le stelle del cielo già indicavano il cammino, mentre nel Medioevo si sono perfezionati gli strumenti di calcolo per la navigazione, finché la scoperta di un intero continente ha rivoluzionato completamente il nostro spazio. Con l’età moderna le lenti di vetro hanno reso enorme il cielo, si sono scoperti nuovi pianeti e in breve tempo alcune stelle si sono mutate in galassie intere, fino a quando alcune teorie hanno letteralmente deformato il mondo e il «dove» si è fatto elastico, connesso al tempo, immenso e mutevole.
Patrizia Caraveo, «Il Sole 24 Ore»
Da quando l’uomo ha iniziato a misurare lo spazio intorno a sé non ha mai finito di stupirsi. Una domanda apparentemente banale come «dove siamo?» non ha mai avuto una risposta semplice e definitiva.
In queste pagine dense e scorrevoli, siamo presi per mano e condotti prima nello spazio appena percepito di una vallata, come quello del mondo di Homo erectus, poi attraverso i miti cosmogonici più arcaici e infine ai primissimi sistemi rappresentativi del mondo. Scopriamo così che i grandi imperi dell’Età del Bronzo avevano mappe concettuali raffinate e che le stelle del cielo già indicavano il cammino, mentre nel Medioevo si sono perfezionati gli strumenti di calcolo per la navigazione, finché la scoperta di un intero continente ha rivoluzionato completamente il nostro spazio. Con l’età moderna le lenti di vetro hanno reso enorme il cielo, si sono scoperti nuovi pianeti e in breve tempo alcune stelle si sono mutate in galassie intere, fino a quando alcune teorie hanno letteralmente deformato il mondo e il «dove» si è fatto elastico, connesso al tempo, immenso e mutevole.
Biographical notes
Tommaso Maccacaro (Pavia 1951), astrofisico, ha lavorato in Italia, Inghilterra e Stati Uniti, pubblicando oltre 250 lavori su riviste professionali internazionali. Ha ricoperto numerosi incarichi di gestione e organizzazione della ricerca, fra i quali la presidenza di comitati dell’ESO e dell’ESA. È stato direttore dell’Osservatorio Astronomico di Brera e presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. Negli ultimi anni ha affiancato all’attività di ricerca un forte impegno nella divulgazione scientifica, collaborando con diverse testate. Ha curato il saggio La ricerca tradita (2007) e ha contribuito alla fondazione del giornale on line «Scienzainrete» di cui è stato codirettore scientifico.
Claudio M. Tartari (Milano, 1951) si è laureato in Storia ad indirizzo medievale all’Università di Milano. È stato direttore di una biblioteca storico-giuridica milanese e ha pubblicato oltre una trentina di libri di argomento storico di ambito lombardo. Ha svolto e svolge attività di conferenziere.