Description
Osservare, senza la necessità di dover comprendere, lo sviluppo naturale della propria identità in divenire, lasciarsi vivere in una continua ridefinizione di sé in cui poter dire “sono e non sono, ero e non sono più”, lasciarsi sconquassare dal vento forte, dalla luce del sole o dalla delicata e tenue luce lunare, farsi acqua e terra, aria e fuoco, oscillare fra gli opposti, essere tutto e niente, provare la vertigine dell’assenza di contorni e rimirare il bello e lo straordinario che ne deriva. Lasciare che il vento scombini l’ordine nei nostri monasteri interiori, che faccia cadere le nostre sedie ordinate e traballare le nostre fatue certezze, entrare nel forno alchemico che tutto trasforma, mettere insieme il bianco e il nero, la luce e le tenebre, l’illimitato e il fi nito, l’illuminato e il posto in ombra e concepire l’inganno che si cela dietro ogni defi nizione. Questa è l’identità sublime.
Biographical notes
Luana di Profio (Pescara, 1976) è ricercatore confermato in M-PED/01, presso l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara e titolare di diversi insegnamenti di Pedagogia nei diversi corsi di laurea dell’ateneo. Gli interessi di ricerca si muovono intorno ai temi dell’educazione interiore e della pedagogia introspettiva, pedagogia teatrale, educazione al pensiero, pedagogia penitenziaria, pedagogia della devianza.
Autori Vari