Description
Gli animali non sono macchine.
Provano sentimenti profondi solo in parte determinati dall’istinto. E li esprimono secondo rituali dell’istinto ma anche con una soggettività che nasce dalle esperienze e dall’intensità con la quale li sentono. Ogni animale ha la sua personalità, e lo sanno tutti quelli che vivono con un cane, un gatto, un uccello. La poesia – verso, narrazione, musica, immagine – è un altissimo strumento per capire, oltre che per affrontare, il mondo e la vita: manifesta e narra tale verità. Nel libro incontriamo delfini, balene, orche, cani, lupi, gatti, asini, cavalli, volpi, elefanti, cervi, giovenche, buoi, vacche, maiali, cinghiali, caproni, capre, agnelli, tigri, leoni, pantere, linci, furetti, scimmie, scoiattoli, foche, cammelli, canguri, topi, ricci, tassi, donnole, pipistrelli, usignoli, allodole, cuculi, cigni, upupe, albatri, falchi, aquile, gufi, civette, gazze, cardellini, anatre, oche, galline, galli, capponi, pappagalli, corvi, colombe, rondini, alcioni, gabbiani, pavoni, merli, tacchini, api, formiche, zanzare, ragni, libellule, rane, rospi, serpenti, tartarughe, pesci, seppie. Draghi e creature fantastiche che condividono le due nature: centauri, fauni, driadi, cavalli alati. Dei e le loro metamorfosi. Cantori divini che ammaliano bestie, piante, pietre.
Questo è un racconto sulla reincarnazione poetica del mondo animale: ma un racconto non sistematico. L’autore lo ha scritto liberamente, passeggiando fra le arti lungo un’intera vita. La pagina di Paolo Isotta dipinge una Natura eterna e sempre nuova, pur se mai come ora minacciata; e i simboli antichi che in musica e in letteratura accompagnano gli animali. E mostra che la grande arte canta, con la comune origine, la nostra fratellanza. Il libro è dedicato “A tutti quelli che lottano contro la caccia, in cielo, sulla terra, nel mare”.
Biographical notes
PAOLO ISOTTA (1950-2021) è stato Professore del Conservatorio di Musica di Napoli. Dal 1974 ha esercitato la critica musicale: per trentacinque anni al «Corriere della Sera». A ottobre del 2015 ha abbandonato quest’attività per dedicarsi allo studio, alla lettura e a comporre libri che gli diano l’illusione di scrivere qualcosa di meno effimero di articoli giornalistici. Le sue opere principali sono: I diamanti della corona. Grammatica del Rossini napoletano (1974), Dixit Dominus Domino meo: struttura e semantica in Händel e Vivaldi (1980), Il ventriloquo di Dio. Thomas Mann: la musica nell’opera letteraria (1983), Victor De Sabata: un compositore (1992), La virtù dell’elefante: la musica, i libri, gli amici e San Gennaro (Marsilio 2014: premio Acqui Storia 2015), Altri canti di Marte (Marsilio 2015), Otello: Shakespeare, Napoli, Rossini (Napoli 2016), Paisiello e il mito di Fedra (Napoli 2016, premio Paisiello 2017), Il canto degli animali. I nostri fratelli e i loro sentimenti in musica e in poesia (Marsilio 2017), De Parthenopes musices disciplina. L’educazione musicale a Napoli dal Medio Evo ai giorni nostri (Napoli 2018), «Non si pasce di cibo mortale chi si pasce di cibo celeste». Il convito e la fame tra mito, musica, poesia e teatro napoletano (Ariano Irpino 2018), La dotta lira. Ovidio e la musica (Marsilio 2018), Verdi a Parigi (Marsilio 2020), San Totò (Marsilio 2021). A settembre 2017 gli è stato assegnato, «per altissimi meriti culturali», il premio Isaiah Berlin.