Una scuola da rifare

Anno:
2010
Numero pagine:
252
ISBN:
9788858800478
DRM:
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Layout:
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La scuola che vogliamo1 Laica, gratuita, libera, solidale2 In cui si sta bene insieme3 Che aiuti i nostri figli a diventare adulti felici e responsabili4 Sulla quale lo Stato sappia investire come una risorsa5 Che valuti l'apprendimento, ma che tenga conto anche delle emozioni6 In cui i nostri figli imparino a lavorare insieme7 Proiettata verso il futuro8 Basata sul metodo delle domande e della ricerca9 In cui i docenti siano preparati e si ricordino di essere stati bambini10 Vogliamo una scuola senza paura di sbagliare e senza fretta: neppure di diventare grandiLo scenario è noto: nel 2008 il ministro Tremonti abbatte la scure dei tagli sulla scuola e poco dopo la ministra Gelmini annuncia la sua riforma. Le piazze si riempiono di migliaia di docenti che protestano contro lo smantellamento della scuola pubblica. A distanza di diversi mesi, cosa rimane di quella protesta? E – soprattutto – cosa rimane della scuola pubblica? Sotto forma di una lunga lettera ai genitori, Giuseppe Caliceti – maestro, educatore, ascoltatore, scrittore – cerca di rispondere a queste domande e analizza lo stato di salute della nostra scuola. Lo fa alternando lo sguardo del rigoroso e appassionato studioso del sistema scolastico italiano e internazionale a quello dell'insegnante con il suo bagaglio di storie dove i protagonisti sono gli alunni.Nella scia di maestri come don Milani, Gianni Rodari, Loris Malaguzzi, Mario Lodi, Caliceti difende la scuola pubblica italiana – una delle migliori al mondo per qualità di insegnamento – e provoca i genitori: l'istruzione primaria non è una bambinaia che tiene impegnati i loro figli per qualche ora al giorno, l'istruzione primaria è il momento fondamentale della loro formazione. Una formazione che va oltre le continue riforme, i ridimensionamenti di materie e personale docente, la fatiscenza delle strutture scolastiche. Una formazione che da sempre deve insegnare la condivisione. La scuola pubblica non è morta, e ricostruirla dall'interno è un dovere..



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