Descrizione
Chiasso è una cittadina di confine con una stazione internazionale, un’ampia distesa di binari e un’aria un po’ desolata, nonostante le belle montagne che la circondano. Ma se un ragazzo di Chiasso, abituato ad attraversare quei binari e ad esplorarne i dintorni, per qualche strano caso della vita si mettesse a leggere le poesie di Dylan Thomas o i racconti dublinesi di James Joyce, ecco che quella stessa cittadina potrebbe apparirgli sotto una luce inaspettata, una luce, per così dire, "irlandese". E forse non si tratterebbe soltanto di un fugace effetto ottico, ma di un movimento verso una più profonda comprensione di sé e del proprio mondo. Le prose poetiche e saggistiche qui raccolte riguardano tutte, in un modo o nell’altro, il rapporto di continuità tra la vita e la letteratura, tra i luoghi dell’esperienza e quelli dell’immaginazione. Ed è proprio in virtù di questa continuità che il libro si presenta anche come l’abbozzo di un’autobiografia intellettuale e sentimentale, il resoconto di una tenace ricerca di quei valori e di quei motivi che, per quanto sfuggenti, aprono alla speranza.
Note biografiche
Di Fabio Pusterla (Mendrisio, 1957) le Edizioni Casagrande hanno pubblicato la raccolta di poesie "Concessione all’inverno" (1985), le prose narrative e saggistiche "Una goccia di splendore" (2008), "Quando Chiasso era in Irlanda" (2012) e "Una luce che non si spegne" (2018), le traduzioni di "Cento piccole storie crudeli" di Corinna Bille (2000) e "La ciotola del pellegrino (Morandi)" di Philippe Jaccottet (2007). Ricordiamo inoltre le sue raccolte di poesie "Le terre emerse" (Einaudi, 2009), "Argéman" (Marcos y Marcos, 2014) e "Cenere, o terra" (Marcos y Marcos, 2018).