Piero, il giurista liberal-socialista che era stato amico dei fratelli Rosselli e che battezzerà la Costituzione repubblicana. Franco, il gappista che aveva comandato il gruppo di fuoco di via Rasella e che diventerà un dirigente del Pci. Sembra una storia ispirata alla continuità dei sentimenti e delle memorie, tra generazioni diverse, all’interno di una delle famiglie protagoniste dell’Italia del Novecento. Invece è una storia di incomprensioni, lacerazioni, sofferenze, vicenda privata che diventa vicenda politica, specchio ideale di un conflitto tra generazioni che ha plasmato la sofferta transizione dal regime alla Repubblica. Questa è la storia raccontata da Una famiglia in guerra, così come emerge da un’ampia selezione di documenti inediti. Le parole di Piero e Franco Calamandrei scrivono e descrivono pagine decisive per l’Italia, dal comunismo ‘esistenziale’ della guerra partigiana alla difesa degli ideali della Resistenza nel dopoguerra, dalla crisi del ’56 al disciplinamento delle coscienze attuato all’interno del Pci.

Alessandro Casellato (1971) insegna Storia dell’Italia contemporanea e Storia orale all’Università Ca’ Foscari di Venezia. È condirettore dell’Istituto per la storia della Resistenza di Treviso. Collabora con “Belfagor”. Tra le sue pubblicazioni più recenti, la biografia Giuseppe Gaddi. Storia di un rivoluzionario disciplinato (Verona 2004).

Franco Calamandrei (1917-1982), giornalista e parlamentare del Pci, partecipò alla Resistenza con il nome di battaglia di ‘Cola’ e diresse numerose azioni partigiane. Dopo la Liberazione, è stato prima redattore del “Politecnico” di Elio Vittorini e dell’“Unità”, poi corrispondente da Londra e da Pechino. Senatore del Pci dal 1968, è stato vice presidente di diverse commissioni, tra cui quella d’inchiesta sulla P2. Ha curato traduzioni di Gérard de Nerval, Proust, Diderot. I suoi diari sono stati editi nei volumi La vita indivisibile. Diario (1941-1947) (Roma 1984) e Le occasioni di vivere. Diari (1975-1982) (Firenze 1995).