Altri canti di Marte

Udire in voce mista al dolce suono
Autore:
Editore:
Anno:
2015
Numero pagine:
464
ISBN:
9788831739986
DRM:
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Layout:
Reflowable

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Descrizione

Questo libro era nato come continuazione de La virtù dell’elefante, che di nuovo ha fatto conoscere Paolo Isotta storico della musica e lo ha rivelato protagonista della letteratura italiana. Isotta avrebbe dovuto fare qualche correzione, parlare di qualche amico vecchio e nuovo, di qualche altro libro letto, di qualche film visto, di musica ascoltata. Però quando ha incominciato a scrivere non immaginava che quest’opera possedesse una volontà propria e, nel breve giro della stesura (da gennaio a luglio del 2015), la affermasse progressivamente. Così Altri canti di Marte è la serie di aggiunte e correzioni promessa; ma contiene anche le più profonde riflessioni dell’autore sulla musica: scritte adesso ed ex novo. Vi sono le pagine sui prediletti Alessandro Scarlatti, Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Ciaikovskij, Verdi; e una “lettura” del Parsifal di Wagner che apporta nuova luce sul capolavoro. Ma l’indagine di Isotta si è rivolta particolarmente al Novecento musicale: i capitoli più densi sono quelli su George Enescu, Karol Szymanowski, Franco Alfano, Ottorino Respighi e Gino Marinuzzi, che fin qui nessuno aveva considerato addirittura come fra i sommi compositori del Novecento. Dopo questo libro la storia musicale del Ventesimo secolo dovrà essere riscritta. Il titolo Altri canti di Marte viene dall’omonimo Sonetto di Giovan Battista Marino. “Canti” è un congiuntivo esortativo: il poeta invita altri a cantare le imprese guerresche e “i trionfi di Morte orrida e fera”: egli canterà l’amore. E questo libro è un canto d’amore per la musica e per la vita.


Note biografiche

PAOLO ISOTTA (1950-2021) è stato Professore del Conservatorio di Musica di Napoli. Dal 1974 ha esercitato la critica musicale: per trentacinque anni al «Corriere della Sera». A ottobre del 2015 ha abbandonato quest’attività per dedicarsi allo studio, alla lettura e a comporre libri che gli diano l’illusione di scrivere qualcosa di meno effimero di articoli giornalistici. Le sue opere principali sono: I diamanti della corona. Grammatica del Rossini napoletano (1974), Dixit Dominus Domino meo: struttura e semantica in Händel e Vivaldi (1980), Il ventriloquo di Dio. Thomas Mann: la musica nell’opera letteraria (1983), Victor De Sabata: un compositore (1992), La virtù dell’elefante: la musica, i libri, gli amici e San Gennaro (Marsilio 2014: premio Acqui Storia 2015), Altri canti di Marte (Marsilio 2015), Otello: Shakespeare, Napoli, Rossini (Napoli 2016), Paisiello e il mito di Fedra (Napoli 2016, premio Paisiello 2017), Il canto degli animali. I nostri fratelli e i loro sentimenti in musica e in poesia (Marsilio 2017), De Parthenopes musices disciplina. L’educazione musicale a Napoli dal Medio Evo ai giorni nostri (Napoli 2018), «Non si pasce di cibo mortale chi si pasce di cibo celeste». Il convito e la fame tra mito, musica, poesia e teatro napoletano (Ariano Irpino 2018), La dotta lira. Ovidio e la musica (Marsilio 2018), Verdi a Parigi (Marsilio 2020), San Totò (Marsilio 2021). A settembre 2017 gli è stato assegnato, «per altissimi meriti culturali», il premio Isaiah Berlin.

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