Description
Come può essere definito il digitale? Come percepiamo e interagiamo con oggetti, eventi e ambienti in questa nuova era? E come viviamo il nostro corpo in contesti diversi da quello analogico, come la realtà virtuale o aumentata? Si tratta di domande al centro della riflessione contemporanea, riflessione che si ispira alla tradizione filosofica, ma si apre anche al dialogo con le scienze dell’informazione. Partendo da questi interrogativi, l’autrice esplora i temi del digitale e dell’Intelligenza Artificiale attraverso la prospettiva fenomenologica. Viene così proposta una lunga introduzione alla fenomenologia del digitale, che rimodula la questione della tecnica e tratta lo sviluppo di nuove dimensioni, come la realtà aumentata e la realtà virtuale, e l’avvento di nuovi corpi, sia ibridi sia robotici. Nell’affrontare questi temi, l’autrice individua problemi cardine e possibilità di sviluppo della rivoluzione digitale, ispirandosi ai testi di filosofi come Husserl e Merleau-Ponty, e ampliandone le riflessioni attraverso pensatori del digitale e del postumano come Chalmers, Ihde, Verbeek e Braidotti. Malgrado le molteplici influenze, l’autrice non si limita a presentare una somma di posizioni diverse, ma si confronta criticamente con l’ingegneria informatica e con le teorie della Object-Oriented Ontology, della postfenomenologia e del transumanesimo. Oltre a ciò, pur considerando con favore le opportunità offerte dai dispositivi digitali, l’autrice riconosce le criticità del progresso, proponendo una comprensione ad ampio raggio della rivoluzione tecnologica. Il libro presenta una prospettiva in grado di coniugare il monismo ontologico di Merleau-Ponty con una visione postumana e non antropocentrica. Il risultato è una riflessione sulla stratificazione del reale e sull’intreccio tra umano e tecnologico, analogico e digitale, offrendo nuove possibilità per conoscere e agire in una realtà sempre più complessa.
Notes biographiques
Floriana Ferro svolge attività di ricerca all’Università degli Studi di Udine. Prima di ottenere il dottorato a Catania, è stata Visiting Scholar a Stanford e a Parigi. Ha pubblicato la monografia Alterità e infinito (2014), diversi articoli e contributi scientifici per volumi e riviste nazionali e internazionali, un romanzo filosofico e due sillogi poetiche. Si occupa di fenomenologia sperimentale ed estetica relazionale, concernente sia gli atti percettivi che i rapporti umani in ambienti analogici e digitali.