Description
Los Angeles, 2011. Quando Martino Sclavi comincia a soffrire di forti mal di testa, dà la colpa allo stress del lavoro, fino a quando, un giorno di gennaio, non si risveglia in una camera d’ospedale. Le speranze di una nuova avventura a Hollywood vengono frantumate da una cartella clinica che annuncia un futuro incerto: un tumore di quarto grado al cervello e diciotto mesi di vita. Martino si affaccia così su un nuovo mondo, fatto di medicinali, ospedali, neurochirurghi e un’operazione al cervello da sveglio, dopo la quale scopre di non saper più leggere. Sceglie di affrontare la realtà da cineasta, vivendola come sequenze di un film di cui è il protagonista. Raccontato con ironia, umorismo e profonda intelligenza, questo libro rivela la storia incredibile di un uomo che non si rassegna al destino. Che accetta, senza mai abbattersi, il fatto di aver perso la capacità di riconoscere le parole, di doversi far ripetere novantasei volte una frase per poterne ricordare il significato e di dover convivere con Alex, una voce elettronica che lo aiuta a scrivere questo libro, senza poterne rileggere una sola frase. Contro ogni aspettativa, nella ricerca delle parole giuste, Martino scoprirà che è possibile conquistare inediti spazi di autentica felicità non solo per sé, ma anche per coloro che lo circondano.
Notes biographiques
Martino Sclavi, produttore e film-maker tra Londra, Roma, Monaco e Los Angeles, nel 2011 scopre di avere un tumore al cervello con una aspettativa di vita di poco più di un anno.
Questo libro autobiografico, scritto originariamente in inglese e pubblicato da Hodder & Stoughton nel 2017 con il titolo The Finch in my Brain, è stato accolto in Gran Bretagna da un gran numero di recensioni, sia sui principali quotidiani sia sui settimanali.
Come scrive l’attore e suo amico Russell Brand nell’introduzione al testo: “Ben al di là di quei racconti che sfruttano al limite il dramma di un tumore, questo libro è bizzarro e perspicace, una sorta di guida per coloro che si scoprono vivi dopo essere morti”.
Dopo nove anni di lotta contro la malattia, Martino si spegne a Roma nel marzo del 2020.