Description
Un «taccuino» in cui il genio di Leo Longanesi si esprime nella forma che più gli era congeniale: epigrammi, frammenti, osservazioni, sarcasmi, poesiole, caricature che riecheggiano la sua impareggiabile arte di conversatore e a poco a poco delineano l’immagine di un paese conformista, mammista, retorico e cattolico, vanaglorioso e disposto, sempre, alla lacrima e al compromesso, alla strombazzata e alla frode fiscale. Insomma, oggi come ieri, «alla manutenzione, l’Italia preferisce l’inaugurazione»; e in quest’Italia piena di magagne l’autore si scopre, senza rimedio, italiano fino all’osso. Proprio questo conferisce alle sue battute tanto mordente e, in fondo, tanta malinconia e un senso amaro di dissociazione e d’insofferenza, sotto la veste scintillante e lieve del gioco di parole, del motto arguto. Un classico di Leo Longanesi, i cui aforismi sono ancora oggi tra i più citati sul web.
Notes biographiques
Leo Longanesi (1905-1957), giornalista, scrittore, pittore, disegnatore e caricaturista, ha fondato alcuni periodici che ebbero un’importante funzione nella vita politico-culturale italiana: nel 1926 il quindicinale L’Italiano, nel 1937 il settimanale a rotocalco Omnibus (primo nel suo genere), nel 1946 il mensile Il Libraio, nel 1950 il settimanale Il Borghese. Nel 1946 creò la casa editrice che porta ancor oggi il suo nome e presso la quale pubblicò Parliamo dell’elefante (1947), In piedi e seduti (1948), Una vita (1950), Il destino ha cambiato cavallo (1951), Un morto fra noi (1952), Ci salveranno le vecchie zie? (1953); postumi apparvero Me ne vado (1957), Il meglio di Leo Longanesi (1958), L’italiano in guerra (1965), la raccolta di articoli Fa lo stesso (1996) e Il generale Stivalone (2007). Presso altri editori sono usciti Il mondo cambia (1949), Lettera alla figlia del tipografo (1957), I borghesi stanchi (1973). Nel 2016 è uscita un’antologia di suoi scritti, Il mio Leo Longanesi, a cura di Pietrangelo Buttafuoco.
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