Description
«A conclusione di una serie di romanzi che hanno disegnato in questi quindici anni il destino delle genti di Lucania durante il lungo e drammatico attraversamento di un tempo a lungo sospeso tra il nuovo e l'antico, la fervida e generosa immaginazione di Giuseppe Lupo si condensa in un'unica, inarrestabile ascesa nel silenzio solitario degli uomini e nel racconto che i muri evocano delle generazioni durante tutto il secolo che ormai sta per chiudersi insieme al secondo millennio dopo la nascita di Cristo.
Non è una saga questa di una Lucania diventata Lupania e neppure una mitica leggenda, piuttosto un paziente e amoroso rendiconto di una conquista, stanza sopra stanza, piano dopo piano, poi abbandonata per rivolgersi a nuove mete, in un altrove lontano; un bilancio tra storia e memoria dove i conti debbono in ogni caso quadrare, perché ormai vanno chiusi, e anche in fretta, con la vendita di tutta la “casa verticale”, ricorrendo a ogni forza ci venga dal riemergere dei ricordi, mentre le parole svaniscono in un definitivo silenzio.
Lupo traccia un bilancio esistenziale e morale che va oltre il rimpianto, sfidando il futuro con l'entusiasmo del sogno e la concretezza del gesto: certo, molto intanto si è perso, scomparso nei tempi che sono stati, ma altro ci aspetta e la memoria così raddoppia la forza e lo slancio; in fondo il meglio ha radici nel passato da dove veniamo, ma le nuove foglie che crescono a primavera sono protese in avanti, alla ricerca della luce del sole.
La lingua di Lupo, ogni volta sorprendente e improvvisa, si accende nell'invenzione metaforica e si rinnova tra storia e memoria, tra ragione e sentimento, tra fede e convinzione: la civiltà della tradizione, che pure scomparve nel millennio che è stato, resiste caparbia nella sete di vita dei suoi avventurosi nipoti e, quindi, ci possiede e ci appartiene persino oltre se stessa.
Di questa epopea Lupo, con L'albero di stanze, si conferma appassionato e sincero testimone, autentico e luminoso cantore, in un romanzo che segna con dolente e sofferta coscienza la conquista di una vita nuova.» (Cesare De Michelis)
Notes biographiques
Giuseppe Lupo è nato in Lucania (Atella, 1963) e vive in Lombardia, dove insegna letteratura italiana contemporanea all’Università Cattolica di Milano e Brescia. Oltre a La carovana Zanardelli, per Marsilio ha pubblicato anche L’americano di Celenne (2000; Premio Giuseppe Berto, Premio Mondello), Ballo ad Agropinto (2004), L’ultima sposa di Palmira (2011; Premio Selezione Campiello, Premio Vittorini), Viaggiatori di nuvole (2013; Premio Giuseppe Dessì), Atlante immaginario (2014), L’albero di stanze (2015; Premio Alassio-Centolibri, Premio Frontino- Montefeltro), Gli anni del nostro incanto (2017; Premio Viareggio Rèpaci), Breve storia del mio silenzio (2019, selezionato nella dozzina del Premio Strega 2020) e Tabacco Clan (2022). È autore di numerosi saggi e collabora alle pagine culturali del Sole 24 Ore.