Description
L'archeoastronomia studia le conoscenze di astronomia delle popolazioni antiche e i loro rapporti con la loro vita sociale e religiosa, permettendoci così di comprenderne il pensiero più profondo. Ciò è particolarmente vero per i Celti, che non hanno lasciato strutture imponenti né scritti in grado di tramandare le loro credenze.
La strada delle stelle ci rivela alcuni elementi sorprendenti della loro cultura, come la raffinata misura del tempo, l’ossessione per la parte chiara e la parte scura dell’anno, l’originale struttura calendariale e la ricca simbologia.
Il volume si sofferma in particolare su diverse questioni ancora aperte, quali l’interpretazione del calendario di Coligny, l’importanza del pianeta-dio Mercurio (Lug per i Celti) e il rinascimento celtico che ha caratterizzato i primi due secoli dopo la nascita di Gesù.
Lo scenario che si viene delineando suggerisce che, dopo due millenni, vi siano oggi le condizioni perché l’umanità possa assistere a un risveglio di questa lontana civiltà.
Notes biographiques
Guido Cossard, fisico, è presidente dell’Associazione di Ricerche e Studi di Archeoastronomia Valdostana. Attivo conferenziere, è autore di numerose pubblicazioni: Storia e riti di Capodanno (Rizzoli 1999), Il lungo racconto dell’Origine (con Margherita Hack e Walter Ferreri, Baldini+Castoldi 2013), Cieli perduti (Utet 2018). Ha collaborato all’Atlante dell’Universo (Utet 1998). In considerazione del contributo allo studio dei siti megalitici della Valle d’Aosta, nel 2005 la International Astronomical Union (IAU) gli ha dedicato il pianetino (4993) 1983 GR, che da allora si chiama Cossard.