Descripción
Nate da appunti presi su un moleskine nero durante la primavera del 2020, le pagine di Alberto Nessi ripercorrono gli stati d’animo e le piccole avventure quotidiane che molti di noi hanno vissuto durante i primi mesi dell’epidemia da Coronavirus: la paura che si alterna a una strana euforia, il bisogno di introspezione o invece di condivisione e fratellanza, la presa di coscienza della fragilità della vita; poi le file d’attesa al supermercato, le passeggiate nei boschi, le letture, l’incontro con un amico o con un’erba selvatica. Più che le cifre e i dati sulla pandemia, l’autore consegna al suo taccuino pensieri in versi e in prosa, ricordi “fin lì affondati nella nebbia”, lodi alla solitudine e alla pazienza, perfino la visione di una principessa indiana che cammina imperturbabile lungo la Breggia. Ricordare ora, attraverso le parole di Nessi, quei mesi primaverili non significa solo riviverli, ma provare a trarne un senso che, già di per sé, agisce come una medicina.
Notas biográficas
Alberto Nessi (Mendrisio, 1940) è cresciuto a Chiasso e vive nella Valle di Muggio. Tra i maggiori scrittori svizzeri di lingua italiana, si è sempre impegnato nella vita culturale e civica cantonale e nazionale. Con le Edizioni Casagrande ha pubblicato i romanzi "Tutti discendono" (1989, nuova ed. 2012), "La Lirica" (1998) e "La prossima settimana, forse" (2008), tutti più volte ristampati e tradotti in varie lingue; le raccolte di racconti "Fiori d’ombra" (1997, nuova ed. 2016) e "Miló" (2015, Premio Frontiere-Grenzen, finalista Premio Chiara); tre raccolte di poesie, confluite in gran parte nell’antologia "Ladro di minuzie. Poesie scelte" (2010); le filastrocche "Rime facili per grandi e piccini" (2018, con le illustrazioni di Albertine Zullo); "Corona Blues. Diario dell'anno 2020" (2020) e la graphic novel "Ti chiamavano Cenzìn" (2020, con le illustrazioni di Hannes Binder. Sempre per Casagrande ha inoltre curato l’antologia di testi della Svizzera italiana "Rabbia di vento" (1986). Nel 2016 ha ricevuto per l’insieme della sua opera il Gran premio svizzero di letteratura, il più importante riconoscimento svizzero in ambito letterario.