Descripción
Si può salvare una persona dalla sua propria stupidità?
Un matrimonio assolutamente disastroso: la noia, la supponenza e la stupidità di Bruce Ottley contrapposti al garbo, allo spirito e all’intelligenza di Edith rendono quasi incomprensibile il fatto che i due siano ancora insieme. Eppure Edith è sempre di buon umore, interessata ai figli e agli amici, nonché concentrata – almeno così sembrerebbe – a salvare Bruce dalla sua stessa stupidità. Tuttavia l’incontro con Aylmer, vedovo affascinante e intelligente, la mette in crisi: in nome di cosa dovrebbe rinunciare a un compagno degno di questo nome per rimanere con un pessimo marito, un padre inesistente, un compagno imbarazzante?
Un matrimonio assolutamente disastroso: la noia, la supponenza e la stupidità di Bruce Ottley contrapposti al garbo, allo spirito e all’intelligenza di Edith rendono quasi incomprensibile il fatto che i due siano ancora insieme. Eppure Edith è sempre di buon umore, interessata ai figli e agli amici, nonché concentrata – almeno così sembrerebbe – a salvare Bruce dalla sua stessa stupidità. Tuttavia l’incontro con Aylmer, vedovo affascinante e intelligente, la mette in crisi: in nome di cosa dovrebbe rinunciare a un compagno degno di questo nome per rimanere con un pessimo marito, un padre inesistente, un compagno imbarazzante?
Notas biográficas
Ada Leverson (1862-1933) nacque a Londra in una famiglia ebrea colta, liberale e assimilata. Sposatasi molto giovane, il matrimonio si rivelò ben presto un fallimento ed è possibile che il marito, un donnaiolo e giocatore, sia stato fonte d’ispirazione per i terribili ritratti di mariti all’interno dei suoi romanzi. Amica di Oscar Wilde, che la chiamava la Sfinge per la sua capacità di tenere riservati i segreti e le confidenze degli amici, di Somerset Maugham, di Gorge Bernard Shaw (di cui prese il posto come critica teatrale sul “Saturday Review”) e T.S. Eliot, Leverson lavorava per diverse riviste, tra cui “Punch”. Scrisse numerosi romanzi, caratterizzati da dialoghi scintillanti e da una satira sociale divertente e appuntita. Oscar Wilde la definì “la donna più divertente al mondo”.