I sette paradossi magici

Autor:
Año :
2020
ISBN:
9788827230831
DRM:
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Descripción

Pubblicato nel 1856, fra i libri inediti di Eliphas Lévi pubblicati dalla Società Teosofica, questo testo è indubbiamente il più importante, perché rivela un aspetto del suo autore completamente diverso da quello comunemente conosciuto dai suoi discepoli. Nei suoi primi fascicoli The Theosophist ha pubblicato diversi frammenti intitolati “Scritti inediti di Eliphas Lévi”. Uno di questi “scritti inediti” venne commentato con note di “E.O." Eminente Occultista. Sull’identità di E.O. molto si è ipotizzato, resta comunque sconosciuta e si suppone che, per stile e opinioni, potesse essere Helena P. Blavatsky. Questo manuale è una ristampa della precedente. È degno di nota il fatto che Lévi negli ultimi anni della sua vita, caduto in miseria e infermo, fu ospite per lungo tempo di Gustavo Gebhard di Elberfeld, Console di Persia, al quale egli lasciò la sua eredità letteraria. In seguito, presso la stessa famiglia Gebhard, visse lungamente pure la Blavatsky e il Col. H.S. Olcott, fondatori della Società Teosofica. La famiglia Gebhard organizzò nel 1884 la prima Loggia Teosofica in Germania, ne facevano parte tutti e cinque i componenti della famiglia. Nel libro l'Autore fa appello a un equilibrio tra scienza e religione rivolgendosi a sette affermazioni paradossali tra cui “La religione è magia sanzionata dall’autorità”, “La libertà è obbedienza alla Legge” e “La ragione è Dio”. Si tratta di un testo indirizzato a tutti coloro che aspirano a raggiungere la più alta conoscenza esoterica. Lo studio attento delle intuizioni contenute nel manuale è raccomandato a chi si interessa seriamente di dottrine esoteriche, poiché aprirà strade di comprensione non raggiungibili attraverso l’analisi di altri autori di libri esoterici, specialmente nella ricerca della mistica profonda della divinazione attraverso i Tarocchi, che era, per Lévi, il fondamento su cui poggiava l’edificio della “scienza suprema”.


Notas biográficas

(1810-1875) Venne definito «il più grande fra i maghi moderni», e universalmente riconosciuto come il rinnovatore della tradizione ermetica nella seconda metà dell'Ottocento. Si chiamava in realtà Alphonse Louis Constant, ed aveva studiato in seminario, ma non giunse mai ad essere ordinato sacerdote, a causa di una relazione con una giovane sedicenne, dalla quale ebbe poi due figli. Abbandonato l'abito talare, si dedicò allo studio delle tradizioni magiche. Entrò in contatto con i depositari delle scienze occulte, fece minuziose ricerche, si immerse nello studio della Kabbala, delle sette gnostiche, dell'alchimia e degli antichi ordini delle streghe e degli adoratori di Satana. Portò le sue indagini fino ai limiti delle esperienze possibili, venne iniziato a conoscenze antichissime, mise a nudo il potere delle forze magiche. Dai suoi studi ebbero origine la Societas Rosicrucias in Anglia e l'Ermetic Order of the Golden Dawn.


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