Descripción
Nel 2004 Matteo Melchiorre pubblicò un piccolo libro: Requiem per un albero. Era la storia – una storia meneghelliana, fatta di dati, sì, ma anche di voci, parole, incantesimi, coincidenze, echi – dell’antico olmo che sorgeva maestoso sul limitare del paese di Tomo, presso Feltre, e che venne sradicato da un violento temporale. Melchiorre aveva appena ventitré anni, all’epoca, ed era un giovane storico in formazione. Quel piccolo libro fu notato, passò di mano in mano, fu letto da amanti della letteratura e da storici di professione. E corse voce: Melchiorre è uno speciale. Speciale per come unisce il rigore della ricerca e il talento nello «spostare» metaforicamente il racconto storico.
Oggi, dopo i riconoscimenti ricevuti dal magnifico La via di Schenèr, Melchiorre ha ripreso in mano quel piccolo libro, l’ha più che raddoppiato di mole, ha affiancato all’antico olmo altri alberi – pioppi, ippocastani, tigli – e altre, tante, storie; si è affidato al proprio talento di rabdomante della memoria, e di quel giovanile gioiello ha fatto un elegante, maturo monile: un libro vorticosamente affascinante. Giulio Mozzi
Notas biográficas
Matteo Melchiorre (1981) ha lavorato presso l’Università Ca’ Foscari, l'Università Iuav di Venezia e l’Università degli Studi di Udine. Si occupa di storia economica e sociale del tardo Medioevo e di edizione di fonti, e attualmente è direttore della Biblioteca, del Museo Giorgione e dell’Archivio Storico di Castelfranco Veneto. Autore di numerosi saggi scientifici, dedito alla scrittura letteraria, ha pubblicato: Requiem per un albero (2004, 2007), La banda della superstrada Fenadora-Anzù (con vaneggiamenti sovversivi) (2011) e, con Marsilio, Storia di alberi e della loro terra (2017).